Padre Marco Tasca: «8xmille, moltiplicatore di bene»

Intervista all’Arcivescovo sul valore e le finalità

Continua l’impegno de Il Cittadino nella campagna di sensibilizzazione alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica. Questa settimana parliamo con l’Arcivescovo di Genova del valore e dell’importanza di firmare, per continuare ad alimentare e portare avanti quanto di bene è stato fatto finora.
Eccellenza, anche quest’anno, in tempo d dichiarazioni dei redditi, torna l’impegno dei settimanali cattolici a sensibilizzare alla firma dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. Che valore ha questa firma?
Ha un valore molto importante, perché è un moltiplicatore di bene. Quante opere, come Chiesa italiana e come Chiese locali, possiamo realizzare grazie a questa firma!

Quest’anno nella nostra Diocesi sono stati stanziati fondi che superano i 3 milioni, ripartiti fra carità, esigenze di culto e pastorale. Come potremmo portare avanti le nostre opere diversamente?
In tema di carità, in particolare, l’Arcidiocesi è veramente capillare sul territorio con i Centri di Ascolto, ma anche con le numerose realtà che in tanti ambiti prestano aiuto a chi ha più bisogno. Come ho detto anche nel “Discorso alla Città” nella Solennità di San Giovanni Battista, a Genova ci sono circa 30.000 persone in stato di povertà assoluta. Ma Caritas ci dice che anche il cosiddetto “ceto medio” è in difficoltà crescente. Ecco perché dico che l’8xmille ci è fondamentale non solo per garantire la continuità con quanto già si sta facendo, ma anche per dare risposte concrete a quelle nuove povertà che via via si fanno sempre più evidenti. Mense, dormitori, pagamento di bollette, pacchi alimentari sono i segni più tangibili, ma esiste anche una realtà di interventi legati alla povertà educativa, all’integrazione delle persone straniere, all’emergenza abitativa, il tutto in una dimensione di cura e prossimità su cui la nostra Diocesi è da sempre impegnata.
Rimanendo in tema di sostegno agli interventi caritativi, grazie all’8xmille si contribuisce anche alla realizzazione di progetti in tutto il mondo…
Sì, è vero. La Conferenza Episcopale Italiana attraverso il sito dell’8xmille diffonde il rendiconto dei fondi. Per gli interventi caritativi in Italia nel 2024 la CEI ha destinato 150 milioni di euro, ripartiti tra le 226 Diocesi, la metà in parti uguali a ogni Diocesi, l’altra metà proporzionalmente al numero di abitanti di ciascuna.
Inoltre, una quota importante dell’8xmille è andata agli interventi caritativi nel mondo, cui sono stati assegnati 80 milioni di euro. Si tratta di progetti di alfabetizzazione, salute, formazione professionale, in sinergia con gli enti del territorio affinché si aumentino le competenze degli autoctoni. Infine, 45 milioni sono andati a iniziative di rilievo nazionale, sempre finalizzate al contrasto alla povertà, alla tutela della salute, all’accompagnamento.
Quest’anno Genova ha ospitato la Giornata Nazionale dei Beni Culturali dedicata agli organi a canne e all’acustica nelle Chiese. Un’iniziativa che ha permesso di approfondire alcuni aspetti legati alla tutela, al restauro e alla progettazione di nuovi strumenti: si tratta di interventi che in molti casi sono possibili anche grazie all’impiego dei fondi 8xmille. Un esempio su tutti, l’organo della Chiesa dell’Immacolata in Via Assarotti, appena restaurato…
Siamo stati contenti di poter accogliere le delegazioni provenienti da tutta Italia per condividere con noi la bellezza che ci è donata ogni giorno. Siamo fortunati ad essere immersi in tanta ricchezza, frutto del dono di Dio e del lavoro dell’uomo. Grazie a convegni, incontri, visite e concerti, organizzati in quei giorni dal nostro ufficio per i beni culturali insieme a quello della CEI, abbiamo poi soprattutto approfondito il valore della musica sacra e dell’organo a canne. Anche nella nostra diocesi vi è un patrimonio vasto e importante di tali strumenti che testimoniano la fede vissuta di chi ci ha preceduto e che ci obbligano ad una conservazione e valorizzazione per noi e per chi ci seguirà.
Questo non sarebbe possibile senza il contributo dell’8xmille che ha permesso di affrontare restauri anche complessi e importanti, dando nuova vita e vitalità a questi strumenti liturgici. Che gioia infatti poter riascoltare il suono dell’organo della Basilica dell’Immacolata che ci è stato restituito in tutta la sua bellezza.
I fondi destinati alle esigenze di culto e pastorale – oltre 1.200.000 € quest’anno – permettono alle parrocchie e ai parroci di svolgere le proprie attività in spazi idonei e accoglienti. Restaurare e mantenere gli ambienti legati alle parrocchie è anche un segno di attenzione e cura per il territorio?
Dico spesso che avere una grande storia da raccontare ci stimola e ci provoca a intraprendere con entusiasmo e passione la grande storia che abbiamo ancora da vivere. Prenderci cura di quanto ci è stato trasmesso diventa quindi attenzione verso l’oggi e verso il futuro. Il mantenere e valorizzare i nostri spazi comuni, con le testimonianze che contengono, è un vero e proprio atto di carità che come chiese locali vogliamo vivere e che come Chiesa che è in Italia, grazie ai contributi dell’8xmille, vogliamo continuare a concretizzare. Ogni volta che questi soldi vengono spesi è un po’ come se tutta la comunità contribuisse al godimento di quel bene, dando un segno concreto del prendersi cura gli uni degli altri e continuando a permettere ad ogni comunità cristiana, anche la più piccola o periferica, di essere testimonianza vitale dell’amore del Padre.
In un’ottica di trasparenza, la Diocesi di Genova attraverso Il Cittadino e il sito istituzionale comunica ogni anno il rendiconto dei fondi ricevuti e la relativa ripartizione.
Tale comunicazione viene condivisa anche con tutti i media e gli organi di informazione. Un segnale importante, anche se il pregiudizio sulla reale utilità sull’8xmille è ancora molto diffuso. Come scardinarlo?

A volte dimentichiamo quanto lo strumento dell’8xmille sia utile ed efficace per tutti noi, soprattutto per quelle realtà che non possono sostenersi da sole.
Dobbiamo crescere nella trasparenza e condivisione, sapendo comunque che il bene non fa notizia e non fa rumore e che molto di quanto fatto grazie a questi contributi rimarrà nel nascondimento.
Anche la nostra piccola firma, a pensarci bene, rimarrà nascosta ai più, ma sarà davvero un grande aiuto per tanti, un aiuto che, nel nostro piccolo, vogliamo continuare a dare.