Genova e Liguria
Rivolta nel Carcere di Marassi, la riflessione del Cappellano don Paolo Gatti

Reazione di un gruppo di detenuti alle violenze perpetrate da altri detenuti ad un giovane in cella
La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie (Gv 3,19).
L’intimo dell’uomo e il suo cuore: un abisso! (Sal 64).
Le due frasi bibliche riportate mi sono salite alla mente durante la rivolta scoppiata ieri, intorno all’ora di pranzo, nel Carcere di Marassi. Rivolta che è esplosa, a quanto pare, come rabbia e tentativo di vendetta (poi degenerato in atti di vandalismo e devastazione) da parte di un numeroso gruppo di detenuti nei confronti di altri quattro reclusi responsabili di una gravissima e prolungata violenza ai danni di un giovane con Cellino, un compagno della loro stessa cella.

Non tiriamo subito in ballo il solito sovraffollamento e altre motivazioni che si ripetono in continuazione, qualsiasi cosa accada nelle nostre carceri. Qualcosa forse si potrà dire quando si dovrà accertare come sia stato possibile perpetrare, pare per più di un giorno, vizi, violenze e abusi ai danni di quella povera vittima.
Ma se ci chiediamo il perché, ci fermiamo di fronte all’abisso del cuore umano. Cosa c’è nel cuore dell’uomo? Quando ormai la situazione stava rientrando (solidarietà ai due agenti penitenziari rimasti feriti, e ringraziamo perché il bilancio poteva essere ben più pesante), ci siamo ritrovati fuori dal carcere con altri operatori, a guardarci negli occhi, sgomenti soprattutto per quella che era stata la scintilla della rivolta.
Ci siamo sentiti bruciare dentro la sofferenza patita da quel povero disgraziato, portato in mattinata al pronto soccorso per la gravità delle lesioni riportate, che ha trovato in cella non dei compagni di sventura con cui solidarizzare ma dei sadici aguzzini. E quella sofferenza è solo un micro miliardesimo delle sofferenze che ogni minuto esseri umani infliggono ad altri esseri umani e in ogni parte del mondo.perché che cosa c’è nel cuore dell’uomo se non vi lasciamo penetrare lo spirito.
* Cappellano della Casa Circondariale di Marassi