Comunità diocesana
Iniziative della Chiesa genovese per il mondo del carcere

Presentate questa mattina in una conferenza stampa insieme alla lettera di Mons. Marco Tasca “Cammino di Libertà”
Sono state presentate questa mattina in una conferenza stampa nella sede dell’Ufficio Comunicazioni Sociali la Lettera di Mons. Marco Tasca “Cammino di libertà”, dedicata al tema del carcere, e alcune iniziative che la Chiesa genovese riserva al mondo del carcere e alle persone detenute nel Tempo di Quaresima e di Pasqua.
La lettera dell’Arcivescovo, indirizzata alla Diocesi e alla Città nella seconda domenica di Quaresima, si pone in sintonia con quanto espresso da Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo: “saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle detenuti” (Spes non confundit, 10).
L’attenzione della Chiesa alle persone detenute è al centro del testo: “Da sempre la Chiesa si è presa cura dei carcerati e anche oggi, pur in una mutata composizione della popolazione detenuta, dove alla pluralità dei paesi di provenienza corrisponde una varietà di confessioni religiose, continua la sua presenza significativa”. La Chiesa genovese, in particolare, è presente nelle due case circondariali della città, Marassi e Pontedecimo, con la presenza costante dei Cappellani, don Paolo Gatti e don Giacomo Martino, con i religiosi, e con tanti volontari che sono attivi in associazioni dedicate al carcere.

«La Lettera che ho scritto nasce soprattutto dal mio incontro personale con le persone detenute nelle mie visite a Marassi e Pontedecimo. In queste occasioni ho voluto ribadire la loro appartenenza alla Chiesa di Genova, ricordando che ne fanno parte! E come vescovo sento il desiderio di servire questa porzione di Chiesa che è la realtà carceraria in tutte le sue componenti», ha spiegato Padre Tasca ai giornalisti intervenuti. «Il Papa ha dedicato questo Anno Santo alla speranza, che vuol dire provare a dare un senso a tutto quello che ci capita nel corso della vita. E allora come Chiesa siamo chiamati a far scoprire il senso di una situazione particolare come la realtà carceraria, ascoltando le persone e supportandole con forza, coraggio e nuove prospettive».
Nella conferenza stampa sono state presentate anche alcune iniziative della Chiesa genovese per il mondo del carcere.
In particolare:
- la Via Crucis del Vicariato di Marassi-Staglieno, questa sera dalle ore 20.30, cui prenderà parte anche l’Arcivescovo, con l’ingresso nel cortile interno del Carcere di Marassi;
- Giovedì Santo, 17 aprile, nella S. Messa in Coena Domini consegna del cero pasquale ad una rappresentanza delle case circondariali di Marassi e Pontedecimo e lavanda dei piedi ad alcune persone detenute, Agenti della Polizia Penitenziaria e volontari che svolgono servizio in carcere (diretta su Telepace 2 al canale 85);
- venerdì 9 maggio evento giubilare nel carcere di Pontedecimo con la consegna della Lampada del Giubileo;
- mercoledì 14 maggio evento giubilare nel carcere di Marassi.
Infine, don Andrea Parodi, Vicario Episcopale per la carità, ha illustrato il progetto, richiesto dall’Arcivescovo nella sua Lettera, di un Centro di Ascolto per le necessità dei detenuti e delle loro famiglie: «Non si tratterà di un luogo fisico, ma di una risposta diffusa per rafforzare, in particolare attraverso i Centri di Ascolto vicariali coordinati dalla Caritas Diocesana, le capacità di accompagnamento e relazione delle comunità parrocchiali e vicariali nei confronti dei familiari delle persone detenute, nell’ottica di favorire percorsi di reinserimento e assistenza delle persone detenute».
Guarda qui il video con l’intervista a Padtre Marco Tasca e a don Paolo Gatti