Il Papa: «Vale sempre la pena spendersi nella vita»

Nella catechesi dell’Udienza Generale di mercoledì 4 giugno in Piazza San Pietro

“Gesù non fa graduatorie”, perché “la nostra vita vale, e il suo desiderio è di aiutarci a scoprirlo”. Leone XIV ha commentato così la parabola del padrone della vigna e dei vignaioli, al centro della catechesi dell’udienza di mercoledì 4 giugno, in cui ha ripreso il ciclo di catechesi che si svolge lungo l’intero Anno giubilare, “Gesù Cristo nostra speranza”. 

Non bisogna scoraggiarsi, ha detto il Pontefice, che ha esortato “anche nei momenti bui della vita, quando il tempo passa senza darci le risposte che cerchiamo”, a chiedere a Dio “che ci raggiunga là dove lo stiamo aspettando”.

Nella parabola, dunque il padrone della vigna è Dio, che “esce più volte per andare a cercare chi aspetta di dare un senso alla sua vita”. Per il Papa uno spunto per rivolgersi più direttamente ai ragazzi di oggi.

“Vorrei dire, specialmente ai giovani – ha ribadito – di non aspettare, ma di rispondere con entusiasmo al Signore che ci chiama a lavorare nella sua vigna. Non rimandare, rimboccati le maniche, perché il Signore è generoso e non sarai deluso! Lavorando nella sua vigna, troverai una risposta a quella domanda profonda che porti dentro di te: che senso ha la mia vita?”.

La ricerca continua di operai, da parte del padrone della vigna, anche quando “non ci sarebbe più ragione di uscire ancora”, ci dice poi altro, ossia che “questo padrone instancabile” desidera “a tutti i costi dare valore alla vita di ciascuno di noi”, sottolinea Leone. E se pare che non abbia senso “prendere degli operai solo per l’ultima ora della giornata”, “andare a lavorare solo per un’ora”, tutto è da considerare diversamente

“Anche quando ci sembra di poter fare poco nella vita – ha detto il Papa – ne vale sempre la pena. C’è sempre la possibilità di trovare un senso, perché Dio ama la nostra vita”.