Genova e Liguria
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Le ACLI dicono sì alla nuova diga foranea

Da quest’opera l’aumento dei posti di lavoro e il rilancio dello scalo genovese

Le ACLI dicono sì alla nuova diga foranea

Le ACLI di Genova, in quanto associazioni di promozione sociale particolarmente attente alla valorizzazione dei lavoratori, partecipano con vivo interesse al Dibattito Pubblico per la realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova.
A tale proposito, lasciando a chi ha specifiche competenze ogni valutazione circa le alternative progettuali, esprimono la propria condivisione affinché l'opera venga realizzata.
Lavoro
Già l’Analisi Costi e Benefici, pur negli ambiti propri della metodologia seguita, indica che grazie alla realizzazione dell'opera si può ragionevolmente prevedere un impatto significativo in termini di aumento dell'occupazione, in fase realizzativa, ma anche a regime.
Andando oltre a tale ambito e anche allo stesso Dibattito Pubblico occorre, peraltro, che l'impatto sul lavoro venga approfondito per individuarne le potenzialità di sviluppo sul piano quantitativo e, ancor più, qualitativo.
Si configurano ricadute molto importanti che devono essere adeguatamente conosciute e preventivamente affrontate in modo da cogliere effettivamente le nuove opportunità che si presentano e governare i problemi che si potranno manifestare.
Accanto alla progettualità "economico/ingegneristica "occorre attivare una specifica progettualità" economico/sociale" in modo che i lavoratori attuali e futuri possano riconoscersi e ritrovarsi nelle prospettive che la realizzazione dell'opera apre.
Diversi interventi nel quaderno degli attori hanno elencato gli aspetti di merito che l'attenzione al lavoro richiede, specie per quanto riguarda la sicurezza e le tutele. Preme sottolineare un aspetto qualitativo relativo al "lavoro buono" ponendoci alcune domande:
Quali saranno le caratteristiche delle mansioni che il previsto sviluppo richiederà? Si potranno potenziare/creare posizioni e strutture di professionalità più elevata sia dirette che nell'indotto? Quali saranno le necessità/possibilità di riqualificazione per gli attuali lavoratori? Il rilancio del Porto di Genova può essere occasione per potenziare e mettere a sistema le "agenzie formative" (Università, Scuola, Formazione Professionale regionale, Organizzazioni di categoria, ...)
Non è certo attribuibile al Dibattito Pubblico la risposta a queste domande, ma, al momento del passaggio alla fase realizzativa dell'opera, è opportuno che venga avviato un "Progetto Lavoro" che veda, accanto alle relazioni sindacali di ambito portuale, il concorso attivo delle Istituzioni locali ed il contributo dei soggetti territoriali che possono apportare competenze.
Porto/Città
Dall'analisi Costi-Benefici emergono aspetti che meritano di essere ripresi andando oltre l'ottica un po' "difensiva" delle singole compensazioni o mitigazioni. L'impatto dell'opera nel rapporto con la città è stato esaminato secondo gli obiettivi e la metodologia previsti, nel caso delle opportunità prudenzialmente in termini di semplice indicazione. Non è quindi imputabile all’analisi costi/benefici l'esigenza di contestualizzare l'opera in una visione più vasta sia per quanto riguarda la logistica sia rispetto al rapporto fra la città e il suo mare, come evidenziato da diversi interventi, fra cui in particolare quello del prof. Puliafito.

I Municipi e le aggregazioni di cittadini non possono essere lasciati soli, ma si ritiene opportuno che le principali istituzioni territoriali riconducano il tema nell'ambito di una pianificazione strategica esplicita e sistematicamente esercitata.
Nonostante il previsto incremento del trasporto su ferro, quello su gomma è destinato ad aumentare.
Per quanto solo richiamate, la realizzazione dell'opera presenta opportunità di nuovi affacci all'acqua.
E' il momento di dare una prima attuazione a quella "linea blu" disegnata da Renzo Piano e stabilita nel Piano Urbanistico Comunale dando vita, già parallelamente alla fase progettuale dell'opera, alla progettazione di quei "corridoi" e recuperi di funzioni cittadine che si rendono possibili.
E' il momento di passare alla realizzazione della Gronda, vero intervento che prevalentemente in galleria è ambientalmente sostenibile, in modo da spostare il traffico a monte della città e declassare l'attuale autostrada per l’attraversamento cittadino.
In questo modo si potrà "urbanizzare" l'attuale strada (o autostrada?) a mare, barriera ereditata da una visione urbanistica vecchia di trent'anni ed attuata nei paesi in via di sviluppo.

Fonte: Il Cittadino
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