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S. Maria di Castello, uno scrigno di tesori

Uno straordinario patrimonio artistico gestito da un gruppo di volontari

S. Maria di Castello, uno scrigno di tesori

Una parrocchia e una comunità vive, oltre a una realtà culturale che comprende un percorso museale straordinario che vive grazie ai volontari dell’Associazione S. Maria di Castello, 28 persone che in modo gratuito prestano il loro servizio per l’apertura della chiesa e per farne conoscere le bellezze artistiche.
Una delle volontarie ci ha condotto a conoscere i tesori della chiesa che comprendono sale e affreschi meravigliosi, oltre a piviali, argenterie e una bellissima raccolta di reliquiari.
Ma soprattutto ci ha raccontato l’esperienza di un gruppo di amici che, uniti dalla stessa passione per la parrocchia, dedicano il loro tempo a farla conoscere; una piccola comunità che proprio grazie alla relazione e all’amicizia riesce a garantire un servizio prezioso non soltanto per la parrocchia, ma per tutto il turismo legato a Genova. Spesso insieme organizzano momenti conviviali che sicuramente rendono il servizio più autentico e attento.
A creare l’associazione fu Eugenio Cataldi che portò avanti sempre il desiderio di valorizzare questi tesori e che era spinto anche dalla volontà di concentrarsi sulla ‘collina di Castello’ che comprende oltre alla parrocchia anche numerosi oratori.
Infatti, l’associazione culturale S. Maria di Castello si occupa attualmente non soltanto dell’apertura della parrocchia (tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18), ma anche dell’oratorio San Giacomo Maggior della Marina (Via Mura delle Grazie 14-15, scrigno della pittura barocca genovese del Santuario Nostra Signora delle Grazie; aperto tutti i venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) e al Santuario Nostra Signora delle Grazie (Piazza delle Grazie; nella sua cripta longobarda è nato il cristianesimo a Genova), aperta tutti i venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 e al pomeriggio di ogni secondo sabato del mese dalle 15 alle 18).
Ci hanno raccontato ancora che Genova piace moltissimo ai turisti, e piace naturalmente S. Maria di Castello a color che raggiungono una zona un po’ più defilata del centro storico, ma comunque conosciuta anche grazie ai percorsi del centro storico (Castello fa parte di uno di questi) e alle gite ad esempio proposte dalle crociere che partiranno proprio con un percorso sulla ‘Genova medievale’. Si sono attrezzati anche per realizzare le visite in più lingue e quando non è possibile forniscono comunque una sorta di depliant con la spiegazione del percorso e delle opere in francese.
Il tesoro che il complesso conventuale raccoglie, con ben tre chiostri, è davvero ricchissimo e variegato; suggestiva e di impatto la ‘Pala di Ognissanti’ (1513) di Ludovica Brea, artista con un legame speciale con i frati domenicani; da sola quest’opera vale una visita. Oppure la sala dei reliquiari dove è conservata anche un piccolo reliquiario che conserva una piccola parte delle ceneri di San Giovanni Battista: è stato donato dall’Arcivescovo Giacomo da Varazze nel 1296 al monastero dei SS. Giacomo e Filippo. Ancora la Cappella Grimaldi a cui si accede dopo aver ammirato l’Annunciazione di Giusto di Ravensburg, nella loggia del secondo chiostro.
E ai turisti piace anche il centro storico perché è una realtà viva dove ancora ci sono degli abitanti e che non è una realtà costruita prettamente per il turismo, anzi. L’obiettivo dell’associazione è proprio quello dell’accoglienza; chiunque giunga in chiesa, anche da solo, può avere una visita guidata gratuita, ovviamente con la possibilità di lasciare un’offerta. Tutto quello che viene raccolto è destinato ai progetti dell’Associazione: anche questo è un valore aggiunto per un gruppo di persone che donano tempo e competenze per autofinanziarsi e per garantire delle migliorie alla parrocchia come lavori di manutenzione o affreschi.
In questo momento ad esempio proprio la collaborazione con la compagnia crocieristica Costa ha portato a fondi per il restauro di affreschi all’ingresso della Cappella Grimaldi e una restauratrice, socia dell’associazione, si sta occupando della cappella Maggi della parrocchia.
Una rete di persone che davvero lavorano per il bene della parrocchia dal punto di vista artistico-culturale.
I padri missionari della SMA che guidano la parrocchia si concentrano sul tema della missione lasciando gestire questi spazi.

Fonte: Il Cittadino
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