Il Vangelo di domenica 27 luglio

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-13Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

1 – Cinquanta, trenta, dieci ‑ La preghiera di Abramo, così ardita e intelligente, è fatta a Dio per tentare in extremis di salvare Sodoma e Gomorra, le due città corrotte del Mar Morto: ‘Signore, forse là si troveranno dieci giusti ‑ Non la distruggerò per riguardo a quei dieci’. In quel caso purtroppo non si trovò neppure un giusto, e le due città furono distrutte per sempre dal fuoco. Noi per fortuna possiamo continuare così la preghiera di Abramo: ‘Signore, per riguardo a quell’unico giusto che è Cristo, Figlio tuo e nostro fratello, non distruggere il mondo’! E, ancora una volta, siamo sicuri di essere ascoltati perché le Sodoma e Gomorra moderne si ravvedano e si salvino.
2 ‑ L’Amico divino ‑ Gesù, per assicurarci che Dio ascolta sempre e chiunque, inventa la parabola dell’amico importuno, che ha il coraggio di tirar giù dal letto, a mezzanotte, il capo-famiglia per farsi dare tre pani: ‘perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto’. La conclusione è ovvia: dobbiamo chiedere sempre, senza stancarci mai, l’aiuto del Signore e dei fratelli. Abbiamo bisogno di tutti per poter aiutare tutti!
3 ‑ Che cosa chiedere ‑ Il Vangelo risponde anche a questa domanda: ‘Quando pregate, dite: Padre nostro’. E queste sono le cose più importanti da chiedere con la preghiera insegnataci da Gesù: l’amore del Padre e dei fratelli, la sua volontà realizzata per il bene di tutti, il nostro pane quotidiano (per il corpo e lo spirito), la remissione (ricevuta e concessa) dei peccati e debiti, la liberazione dalle tentazioni e dal male. Questa sublime preghiera, che solo Gesù poteva inventare, espone le richieste con un linguaggio così semplice e universale, che potrebbe essere fatta da chiunque, anche da un ateo o da un non-cristiano. Sarà proprio il ‘Padre nostro’ la piattaforma comune ed essenziale, su cui si troveranno d’accordo tutti gli uomini?
4 ‑ Con chi chiedere ‑ La nostra preghiera, per essere assolutamente efficace, deve essere in unione con quella di Gesù. Per questo Gesù inizia così: ‘Padre nostro’ e non: ‘Padre mio’. In realtà, anche quando siamo soli, siamo almeno due: Gesù e io. Dobbiamo allora abituarci a pregare con questa intenzione: ‘Padre, intendo pregare e offrirmi per gli stessi motivi per cui prega e si offre Gesù’. Così preghiamo nel modo migliore e siamo sicuri di essere ascoltati.
5 ‑ La preghiera – S. Agostino ci suggerisce una definizione bellissima di preghiera: ‘Pregare non vuol dire parlare, ma desiderare. Chi sempre desidera, sempre prega. Quando sonnecchia la preghiera? Quando si raffredda il desiderio’ (Discorso 80,7). Impariamo a pregare con i desideri che sgorgano dal cuore. Essi non sono soltanto il risultato della nostra vita interiore, ma i suggerimenti dello Spirito Santo, i suoi ‘gemiti inenarrabili’ con cui prega ininterrottamente nel nostro cuore il Padre che è nei cieli insieme a Gesù.