Chiesa e Mondo
Leone XIV nel messaggio per la Giornata mondiale della pace: «Si sveglino le coscienze»
È stato diramato il messaggio di Leone XIV per la 59.ma Giornata mondiale della pace sul tema “La pace sia con tutti voi. Verso una pace disarmata e disarmante”. Dal Pontefice arriva una vigorosa denuncia contro la corsa al riarmo in atto nel mondo con le spese militari aumentate nel 2024 del 9,4% rispetto all’anno prima. Poi l’invito ai credenti a vigilare sulla strumentalizzazione della religione per benedire il nazionalismo, la guerra e le lotta armata: “Blasfemia che oscura il nome di Dio”.
Al cuore del messaggio, l’ appello per il disarmo integrale, a sessant’anni dal Concilio, e la richiesta ai governanti e ai leader religiosi di scegliere “la via disarmante della diplomazia” e del dialogo, come frutto auspicato al termine del Giubileo della speranza.
“Sia che abbiamo il dono della fede, sia che ci sembri di non averlo, apriamoci alla pace!”, l’appello: “Accogliamola e riconosciamola, piuttosto che considerarla lontana e impossibile”.
No a “narrazioni prive di speranza”. Nella parte iniziale del messaggio, il Papa mette in guardia da “una rappresentazione del mondo parziale e distorta, nel segno delle tenebre e della paura”: sono “narrazioni prive di speranza”, presentate come realistiche, che richiedono al contrario di aprirsi alla pace.
L’importanza della comunicazione è uno dei fili conduttori del messaggio in cui Leone esorta i credenti a vigilare “sul crescente tentativo di trasformare in armi persino i pensieri e le parole”. “Le grandi tradizioni spirituali, così come il retto uso della ragione, ci fanno andare oltre i legami di sangue o etnici, oltre quelle fratellanze che riconoscono solo chi è simile e respingono chi è diverso”, scrive il Papa. Tutto questo non è scontato oggi, in un tempo in cui si tende a “trascinare le parole della fede nel combattimento politico, benedire il nazionalismo e giustificare religiosamente la violenza e la lotta armata”.
Il Papa rivolge infine un pensiero agli operatori e alle operatrici di pace che, “nel dramma di quella che Papa Francesco ha definito ‘terza guerra mondiale a pezzi’, ancora resistono alla contaminazione delle tenebre, come sentinelle nella notte”. “Apriamoci alla pace!”, è l’esortazione di Leone XIV, “accogliamola e riconosciamola, piuttosto che considerarla lontana e impossibile. Prima di essere una meta, la pace è una presenza e un cammino. Seppure contrastata sia dentro sia fuori di noi, come una piccola fiamma minacciata dalla tempesta, custodiamola senza dimenticare i nomi e le storie di chi ce l’ha testimoniata”.
Anche nei luoghi in cui rimangono soltanto macerie e dove la disperazione sembra inevitabile, proprio oggi troviamo chi non ha dimenticato la pace
A conclusione del suo messaggio Leone interpella i cristiani perché, “memori delle tragedie di cui troppe volte si sono resi complici”, si facciano “profeticamente testimoni” della pace di Cristo risorto che “è disarmata, perché disarmata fu la sua lotta, entro precise circostanze storiche, politiche, sociali”. Tutti i cristiani sono chiamati ad “agire con misericordia” e a prendere esempio da quei fratelli e sorelle che “hanno saputo ascoltare il dolore altrui e si sono interiormente liberati dall’inganno della violenza”.
“Unire gli sforzi per contribuire a vicenda a una pace disarmante, una pace che nasce dall’apertura e dall’umiltà evangelica”, è l’invito conclusivo del messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2026.
