Comunità diocesana
Le Suore della Pora lasciano il servizio alla Casa del Clero

Non è più possibile sostenere il lavoro complesso di assistenza
Dopo una storia lunga 68 anni, le Suore della PORA (Piccola Opera Regina Apostolorum) lasciano il servizio alla Casa del Clero ‘Card. Giuseppe Siri’.
Al termine di un lungo discernimento, il Consiglio Generale delle Suore è arrivato alla conclusione di non poter più sostenere il carico di lavoro, dovuto anche alla complessità gestionale che oggi richiede la struttura con la doverosa molteplicità e varietà di attenzioni dovute agli assistiti.
“In particolare – ha detto la Superiora Suor Paola Barenco – Suor Monica e Suor Sandra, insieme a Suor Anna e a Suor Annamaria, si sono spese nel servizio ai sacerdoti anziani e malati, e soprattutto negli anni difficili del Covid hanno svolto il loro incarico senza risparmiarsi”.
“La storia della Pora – ha commentato Mons. Piero Pigollo, Vicario episcopale per il Clero – è strettamente legata alla Casa del Clero di Salita delle Fieschine. Fu il Cardinale Siri nel 1957 ad affidare la gestione del Convitto alla fondatrice della Pora, Suor Ada Taschera, che ha saputo unire concretezza, efficienza, amore filiale per il sacerdozio; fino agli anni ’80 ha seguito con dedizione le attività dell’Opera, fondando anche l’Associazione Familiari del Clero”.

Il carisma della Piccola Opera Regina Apostolorum consiste nell’offrire la vita, la preghiera e il servizio quotidiano al sacerdozio ministeriale, sostenendo concretamente sacerdoti e seminaristi, promuovendo la sensibilità vocazionale nel popolo della Chiesa, e vivendo profondamente la spiritualità eucaristica e mariana.
“Dopo più di mezzo secolo della loro presenza ininterrotta – ha detto ancora Mons. Pigollo – con un po’ di dispiacere nel vederle andare via, siamo però grati al Signore per il grande dono che ha fatto alla nostra Diocesi della presenza delle Suore della Pora che in tutti questi anni si sono avvicendate nel servizio instancabile nella Casa del Clero. Possa diventare, alla luce della fede, una di quelle potature perché porti più frutto”.