L’Azione Cattolica su “strade nuove di speranza”

Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre a Sacrofano (Roma) è in programma il Convegno dei presidenti e assistenti diocesani dell’Azione Cattolica Italiana.

Abbiamo intervistato Eleonora Russo, presidente diocesana di Genova per farci raccontare quali sono le direttrici dell’anno pastorale appena iniziato e quali direttive sono all’ordine del giorno per il triennio associativo.

In queste settimane prende il via un nuovo triennio associativo, qual è la direzione?Innanzitutto, penso che sia necessario che l’associazione stia al passo con i tempi e che rimanga immersa e legata alla realtà che la circonda.Credo fortemente nella comunione e nella condivisione per servire la Chiesa. Il nostro Arcivescovo ci indica, sin dal suo primo discorso di insediamento nella diocesi genovese, come camminare nella Chiesa e nel mondo con un’unica parola: INSIEME.Su questo voglio continuare a lavorare, coinvolgendo e creando alleanze che siano espressione dello stare insieme per aprire nuovi orizzonti e per prendersi cura della nostra casa comune e di ogni persona che si incontra sul proprio cammino.

Fidarsi, condividere, generare, sono i tre verbi degli Orientamenti triennali proposti dalla presidenza nazionale. Come renderli concreti?Fidarsi per noi di AC significa aprirsi agli altri e vivere con gratuità il nostro servizio sapendo che il Signore colmerà le nostre fragilità e debolezze.Condividere è legato strettamente all’apertura verso il prossimo ed è uno stile che l’associazione ha a cuore. La condivisione si traduce in prendersi cura di ogni persona che si incontra sul proprio cammino di vita sociale e spirituale.Generare implica un atto relazionale, quando si genera non si può essere soli.Questi tre verbi in AC possono tradursi con tre semplici azioni concrete: aprirsi, prendersi cura ed entrare in relazione con il prossimo. Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre vivrete il Convegno Presidenti a Sacrofano: cosa vi aspettate da questo momento di incontri e relazioni?L’incontro presidenti è davvero un momento di grazia perché a “braccia aperte”. Mi aspetto un grande arricchimento sia dal punto di vista relazionale che spirituale. I giorni che mi attendono sono unici e voglio godermeli nella loro interezza perché dono del Signore. Si ritornerà pieni di Spirito Santo e di quella Speranza che è il motore dell’associazione sia a livello nazionale, diocesano che parrocchiale.

Vivere l’associazione in questo tempo di cammino sinodale cosa vuol dire? Che aiuto può dare l’associazione al cammino diocesano?Papa Francesco ricorda che l’Azione Cattolica è una “palestra di sinodalità”, un luogo dove si vive lo stile della Chiesa del Concilio e contemporaneamente ci si forma per essere al servizio della Chiesa stessa. La sinodalità è proprio espressione dell’AC in quanto fatta di “dialogo, discussione e ricerche con lo Spirito Santo”. Il contributo che l’AC può dare nel cammino sinodale diocesano è insito nell’essere un’associazione che comprende gli adulti, i giovani e i ragazzi dell’ACR che unitariamente camminano insieme per un futuro fatto di ascolto, accoglienza e di cura rigenerativa.

a cura di Alberto Macchiavello