Futuro dell’Europa. Card. Bassetti: “Progetto europeo da rilanciare, non da distruggere”

Partecipando ad un convegno sul futuro del progetto europeo, il cardinale Bassetti ha sottolineato che è privo di fondamenti un ipotetico distacco dell’Italia dall’Europa. Sul tema delle migrazioni ha aggiunto che serve un’Europa solidale. “Ma se vincono i singoli egoismi nazionali non c’è Europa che tenga”

“È assolutamente necessario – ha spiegato il presidente della Cei – rilanciare un progetto europeo in cui l’Italia possa svolgere un ruolo da attore protagonista”. “Rilanciare significa anche rivedere, migliorare, riformare: non distruggere”. Indicando questi passi, il cardinale Bassetti ha ricordato in particolare le parole pronunciate da Alcide De Gasperi nel 1954: “i popoli che si uniscono, spogliandosi delle scorie egoistiche della loro crescita, devono elevarsi anche a un più fecondo senso di giustizia verso i deboli e i perseguitati”.

Bassetti si è poi soffermato sul “rischio della xenofobia” e sulla “questione dei flussi migratori”. “Serve – ha osservato – un’azione coordinata a livello internazionale”. Su questo punto è “fondamentale “il ruolo dell’Europa, ma se vincono i singoli egoismi nazionali non c’è Europa che tenga”. L’innalzamento dei muri – ha proseguito – è “da un lato il triste epilogo di chi non sa dare una risposta e quindi preferisce chiudere gli occhi; e dall’altro lato, è un tragico avvertimento per quello che potrebbe accadere in futuro”. “Ciò che serve non è meno Europa, ma al contrario più Europa”: un Europa “sussidiaria e solidale, attenta ai bisogni dei cittadini e rispettosa delle culture, delle fedi e delle identità”. “Un’Europa autenticamente politica e non solo economica”.

Articolando il proprio intervento sul tema “Unione europea, unione di popoli, unione di destini”, il presidente della Cei si è inoltre soffermato sul concetto di unità, la “massima espressione di un corpo vivo, in cui ogni membro, ogni popolo, è parte di un tutto”. “Oggi, proprio quando le voci critiche sembrano essere sempre più numerose – ha osservato – è necessario rimarcare con vigore l’importanza religiosa, culturale e politica dell’Europa unita”.