È nata la prima Comunità Energetica Rinnovabile Solidale ligure

Grazie alla sinergia fra Arcidiocesi di Genova, Camera di Commercio e Fondazione Auxilium

Energia rinnovabile e solidale: è questo in estrema sintesi il cuore del progetto di CERS, la prima Comunità Energetica Rinnovabile Solidale della Liguria.

Il progetto, nato dalla collaborazione fra Arcidiocesi di Genova, Camera di Commercio e Fondazione Auxilium, è stato presentato ufficialmente venerdì 28 novembre.

Erano presenti per i saluti istituzionali Mons. Marco Tasca, Emanuele Barisone, Luigi Attanasio, Paolo Ripamonti, Silvia Pericu, Gerolamo Taccogna e Federico Delfino.

Sono seguiti poi gli interventi tecnici, che hanno illustrato il funzionamento e i benefici delle comunità energetiche. Don GianPiero Carzino ed Emanuele Barisone, rispettivamente Direttore e Vice Direttore della CERS, ne hanno illustrato le finalità ambientali, economiche e sociali.

La Comunità energetica

In parole semplici, la Comunità energetica rinnovabile (CER) è formata da un gruppo di cittadini, aziende e enti che collaborano per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili, tipicamente i pannelli solari, creando benefici ambientali, economici e sociali a livello locale. Nel caso ligure, all’acronimo CER si aggiunge anche la S di “solidale”, perché permetterà ai soggetti più deboli – siano essi privati cittadini o piccole e medie imprese – di accedere in maniera semplificata ai vantaggi offerti dall’appartenenza ad una comunità energetica, grazie allo “scudo” fornito dai soci fondatori. Il progetto ha quindi uno scopo duplice: produrre energia rinnovabile, nel rispetto dell’ambiente, e rispondere in maniera concreta ad una nuova povertà emergente, che è la povertà energetica.

L’avvio della CERS Liguria

CERS Liguria ha una lontana origine nella parrocchia di San Giovanni Battista di Sestri Ponente. Grazie all’aiuto di IRE, gli studi di fattibilità realizzati sul progetto di quella parrocchia si sono rivelati positivi e soprattutto realizzabili. Altro passo decisivo è stata la la Settimana Sociale dei Cattolici a Taranto nel 2021, cui anche la Diocesi ha partecipato: in questa occasione la Chiesa italiana ha incoraggiato la nascita e lo sviluppo delle comunità energetiche nelle Diocesi e nelle parrocchie. Grazie a questi presupposti, è iniziato un cammino che ha portato alla nascita di una Fondazione, partecipata da Diocesi, Auxilium e Camera di Commercio – con sede in Curia e presieduta da don GianPiero Carzino – che ha messo a terra il progetto CERS, nato ufficialmente il 23 settembre scorso. La forma giuridica permetterà la partecipazione più ampia possibile, non solo delle parrocchie ma anche di piccole aziende e privati.

Il modello “a ombrello”

La CERS seguirà il modello “a ombrello” e avrà dunque una struttura che permette di coordinare sotto un’unica regia più configurazioni locali, facilitando l’accesso alle opportunità disponibili per le Comunità Energetiche Rinnovabili. Grazie a questo sistema, cittadini, piccole e medie imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni potranno aderire con procedure semplificate e beneficiare di un supporto amministrativo e tecnico che diversamente sarebbe di difficile accesso. È auspicio che altre realtà, soprattutto soggetti significativi come per esempio l’Università, vogliano aderire e aggiungersi al numero dei soci fondatori.

La componente “solidale”

Padre Marco Tasca ha introdotto la mattinata di studio e presentazione della CERS: «Come ci ha ricordato Papa Francesco non solo nell’Enciclica Laudato Si’ ma anche in tanti momenti del suo ministero, che tutto è connesso. Anche per questo, come Chiesa italiana abbiamo accolto la proposta nata nell’ambito della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Taranto, nell’ottobre 2021, di fondare Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali in tutte le Diocesi e le parrocchie. La comunità energetica è uno strumento che ci permette di affrontare crisi fra loro interconnesse, quella ambientale, quella sociale e quella economica. Per questo mi sono impegnato per favorirne in tutti i modi la nascita e lo sviluppo. La Diocesi di Genova ha poi contribuito a realizzare un progetto che operativamente permette una agevole diffusione di queste comunità».

Emanuele Barisone, Direttore di Fondazione Auxilium, ha appoggiato l’iniziativa fin dal suo principio: «Una comunità energetica nasce quando cittadini, enti locali, imprese e associazioni decidono di produrre e condividere energia rinnovabile generata sul territorio: un’energia che è pulita, sicura, e soprattutto condivisa. Il valore di questo modello va oltre la tecnologia. Le CERS trasformano l’energia in un bene comune, da cui tutti possono trarre beneficio. Oggi abbiamo una grande opportunità: trasformare la produzione di energia in un percorso di condivisione, giustizia e partecipazione. Le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali non rappresentano solo un nuovo modello energetico, ma un nuovo modello di società: una società che mette la persona al centro, che custodisce il creato, che costruisce fraternità e che non lascia indietro i più fragili».