Comunità diocesana
Cardinale Pietro Boetto, un convegno per ricordarlo
Negli 80 anni dalla morte una serie di iniziative dedicate alla sua figura
Ricorrono nel 2026 gli 80 anni della morte del Card. Pietro Boetto, Arcivescovo di Genova dal 1938 fino al 1946. Nel 2017 Boetto fu riconosciuto “Giusto fra le Nazioni” dallo Yad Vaschem, per avere aiutato e salvato molti ebrei negli anni oscuri dello sterminio perpetrato dal Nazismo. Per questo, il suo nome è stato inciso sul Muro d’Onore del Giardino dei Giusti di Gerusalemme.
Si tratta di un altissimo riconoscimento che è motivo di grande onore per la Chiesa genovese e che testimonia l’impegno del Cardinale e di altri sacerdoti che furono pronti a rischiare la propria vita per la salvezza degli Ebrei: Mons. Franco Repetto, Mons. Carlo Salvi, Mons. Emanuele Levrero, anch’essi nel numero dei Giusti tra le Nazioni, ma anche l’allora vescovo Ausiliare Giuseppe Siri, Don Giacomo Lercaro, Mons. Domenico Corsellini. Nonostante alcuni fossero stai incarcerati, il loro impegno per dare rifugio e sostegno non si interruppe mai.
Di Boetto si ricorda inoltre l’impegno come “defensor civitatis” e la sua straordinaria mediazione con il Comando tedesco che occupava Genova: dopo alcuni giorni di lotta armata attorno al 23 aprile del ’45, il generale tedesco Guenter Meinhold fece sapere a Boetto che le sue truppe avrebbero lasciato la Città senza distruggerla se avessero potuto ritirarsi indisturbati. Con una lettera allo stesso Meinhold, Boetto chiese che la città fosse risparmiata dall’annunciata distruzione, e da qui nacque l’intesa che portò alla firma della resa di Villa Migone, sede provvisoria dell’Episcopio.
Una storia straordinaria che merita di essere sempre ricordata e che sarà argomento di una giornata di studi in programma il prossimo martedì 3 febbraio a Palazzo Ducale, nel Salone del Maggior Consiglio.
Nel convegno sarà delineata la figura del Card. Boetto come “Arcivescovo di Genova durante la Resistenza”.
Interverranno studiosi e personalità che illustreranno la figura di Boetto inserendola nel contesto storico e sociale dell’epoca: Guido Levi, Docente Università di Genova, Filippo Rizzi, giornalista di Avvenire, Sergio Favretto, avvocato e storico, Giacomo Mosca, Università Cattolica di Milano, Luca Rolandi, giornalista, don Francesco Mortola, studioso del Card. Boetto.
Un esponente della Comunità ebraica tratteggerà la figura di Boetto “Giusto tra le Nazioni”.
La giornata si concluderà con una tavola rotonda dedicata all’eredità morale lasciata dal Card. Boetto alla Chiesa genovese. Interverranno Mino Ronzitti, Presidente ILSREC, Alessandro Levrero, Presidente Fondazione Democratici e Cristiani, Mons. Luigi Molinari, già Direttore ARMO.
L’evento è organizzato dall’Ufficio Cultura della Diocesi di Genova in collaborazione con l’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. «Questa giornata di studi, nell’80 anniversario della morte del Card. Pietro Boetto, non è un evento isolato, ma fa parte integrante di un percorso che la nostra Diocesi sta facendo per mantenere viva la memoria di questa illustre e meritoria figura», racconta Padre Mauro De Gioia, Coordinatore dell’Ufficio Cultura.
«A maggio nel Museo Diocesano abbiamo accolto l’esposizione “Il Cardinale Pietro Boetto, Arcivescovo di una città ferita”, curata da Paola Martini e da don Francesco Mortola. È stata una occasione importante per presentare le minute di alcune lettere tratte dalla corrispondenza dell’Arcivescovo tra il 1938 e il 1945, molte delle quali autografe, redatte su fogli di fortuna, altre dattiloscritte e corrette a mano. Da questi documenti è emersa la capacità dell’Arcivescovo di ascoltare, mediare, aiutare in modo concreto senza mai perdere la speranza nella pace».
«Poche settimane fa – continua ancora Padre Mauro – abbiamo inaugurato “Il Civico Giusto” in Piazza Matteotti 4, sede della Curia Arcivescovile. Una celebrazione che ha ricordato l’impegno straordinario del Card. Boetto, di Mons. Repetto e del Rabbino Riccardo Pacifici per la salvezza e la cura degli Ebrei durante la persecuzione nazifascita».
Il programma completo del convegno del 3 febbraio sta per essere definito in via ufficiale. Saranno messe in luce l’azione di Boetto come Arcivescovo di una città “che resiste e soffre”, la sua opera nella Chiesa e nella società, e la grande eredità che lascia alla Chiesa oggi.
