A Kiev 110 italiani del Giubileo, tra loro il genovese Massimiliano Costa

110 attivisti italiani sono arrivati mercoledì 1° ottobre a Kyiv e Kharkiv. È iniziato così il “Giubileo della Speranza” in Ucraina, una iniziativa promossa dal Mean (Movimento europeo di azione non violenta) a cui hanno aderito associazioni e movimenti tra cui Agesci, Acli, Masci, Azione cattolica, il Movimento dei focolari, Sale della terra, Base. C’è un gruppo dell’Ordine Francescano secolare che ha deciso di celebrare questo Giubileo della Speranza in Ucraina a nome di tutto l’ordine proprio nel Triduo di preparazione in onore di San Francesco di Assisi, il santo del dialogo in un tempo che gridava anche allora con la voce solo delle armi e delle guerre. Ci sono sindaci, assessori e consiglieri comunali. Insomma, un popolo con alle spalle storie diverse che ha deciso di mettersi in viaggio in un momento critico del conflitto russo-ucraino, per essere presenti, mettersi in ascolto, condividere lacrime ma anche sorrisi. In una parola, portare “umanità” in una terra fortemente provata dalla guerra.

Tra gli attivisti anche il genovese Massimiliano Costa, Presidente del Masci.

Durante l’accoglienza ai 110 attivisti italiani in piazza Maidan, il nunzio apostolico mons. Kulbokas ha definito la loro presenza “un pellegrinaggio umano” che rappresenta una vera diplomazia dal basso. “La politica resta nei suoi schemi. Ma la speranza viene da chi si fa prossimo, da chi soffre insieme”. Appello alla preghiera per tutte le vittime, anche i soldati russi. E un pensiero al Papa: “Qui, la guerra non è teoria. Si sente”.