in Televisione

stampa

Nato come parodia dei telegiornali istituzionali, pian piano il programma si è trasformato in una trasmissione che spesso somiglia a un vero notiziario televisivo.

La nuova edizione del talent show fra attesi ritorni e multiculturalità

Il genere piace e, a modo suo, dà l'illusione a chiunque di poter un giorno diventare famoso, trasferendo le sue cantate solitarie o in compagnia su un palcoscenico. E… chissà mai che ci scappi l'audizione giusta. Il successo di "X Factor" e di altre trasmissioni simili si spiega sia con la tendenza all'immedesimazione che queste proposte generano nel pubblico, sia con l'inevitabile curiosità degli spettatori verso le nuove proposte di - eventuale - successo.

L'eliminazione della nostra Nazionale al primo turno, l'avventura tricolore ai Mondiali di Calcio in Brasile sembra un evento ancora più lontano di quanto in realtà sia. Certamente gioca la voglia di archiviare rapidamente una pessima esperienza sportiva (una delle peggiori della storia) e, insieme a essa, le immagini che hanno documentato passo per passo la disfatta (con l'unica, insufficiente eccezione della partita inaugurale).

Non sarà sembrato vero agli autori di “The Voice of Italy” (Rai Due, mercoledì ore 21.10) poter fare esibire sul palco una suora vera, giovane e simpatica, impegnata a convincere “al buio” i giurati in ascolto. E immaginiamo che, quando si è presentata alle audizioni suor Cristina Scuccia, l’abbiano accolta a braccia aperte, consapevoli del fatto che una religiosa sul palco di un talent show è un elemento di grandissimo richiamo in termini di audience.