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Nuova edizione di successo per don Matteo

Ritorna il sacerdote in bicicletta con l’intuito del detective

Nuova edizione di successo per don Matteo

Seppur non più impensabile come qualche tempo fa, non è certo frequente vedere nei tg nostrani la presenza di ospiti imprevisti, che con il mondo delle notizie propriamente dette ben poco avrebbero a che fare. Anche per questo, ha destato un certo spiazzamento negli spettatori più tradizionalisti la presenza nello studio del Tg1 serale di giovedì 11 gennaio di Nino Frassica e Terence Hill, intervistati in diretta dal conduttore di turno.
Il motivo? Presto detto. Proprio l’11 gennaio su Rai1 è cominciata l’undicesima stagione di “Don Matteo”, fortunata fiction interpretata dai due attori, nei rispettivi panni del maresciallo Cecchini e del prete protagonista. E l’auspicato successo di pubblico, nella puntata d’esordio, non si è fatto attendere, facendo registrare oltre 8 milioni di spettatori e uno share superiore al 30%.
Il sacerdote in bicicletta con l’intuito del detective è entrato da tempo nell’immaginario collettivo tricolore, grazie all’eterna simpatia di un attore non più giovanissimo, alla presenza di Frassica e altri comprimari capaci di strappare sempre più d'un sorriso, a una sceneggiatura di facile e immediata comprensione, alla proposta di luoghi e ambienti da cartolina, al “lieto fine” (se così si può definire l’individuazione e l’arresto del colpevole) con cui si conclude il caso di omicidio da risolvere in ciascun episodio.
Chiamato a svolgere il proprio ministero prima a Gubbio poi a Spoleto, don Matteo è un parroco con uno spiccato talento per le indagini, campione di ascolto e di buon senso, ma anche di logica e di fede. Il suo apporto – naturalmente – è sempre decisivo nell’indirizzare i Carabinieri del luogo verso la soluzione del giallo.
La nuova edizione vede un nuovo capitano dei Carabinieri, per la prima volta una donna (ma guai a chiamarla “capitana”) di nome Anna Olivieri dal piglio marziale (Maria Chiara Giannetta, già comparsa in “Un passo dal cielo” e “L’allieva”, sempre prodotte dalla Lux Vide) ma dal cuore in subbuglio per la tormentata storia con un avvocato che si interroga sulla propria vocazione sacerdotale. Fra i nuovi personaggi, anche il pm “alternativo” Marco Nardi (Maurizio Lastrico, già cabarettista di Zelig) e qualche collaboratore diretto del maresciallo.
Pure in casa di don Matteo, come in caserma, nuove presenze costringono a rivedere gli equilibri relazionali, a partire dall'entrata in scena della sedicenne Sofia, rimasta orfana (ma ritroverà la madre biologica proprio a Spoleto) e accolta in canonica da Natalina, burbera dal cuore tenero.
Cupido, sempre più presente nelle fiction italiane dietro le quinte degli intrecci professionali, è sempre in azione e qui colpisce, fra glia altri, anche Assuntina, la figlia minore di Cecchini, che si invaghisce del nuovo appuntato Zappavigna (il cui cognome, ovviamente, è frequente oggetto di variazioni sul tema).
Pur raccontando di morti e di cadaveri, il tono della produzione si mantiene scorrevole e leggero, forse un po’ troppo, sempre proteso verso lo sguardo sorridente e rassicurante di don Matteo che chiude ogni episodio.

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