in Televisione

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Il genere piace e, a modo suo, dà l'illusione a chiunque di poter un giorno diventare famoso, trasferendo le sue cantate solitarie o in compagnia su un palcoscenico. E… chissà mai che ci scappi l'audizione giusta. Il successo di "X Factor" e di altre trasmissioni simili si spiega sia con la tendenza all'immedesimazione che queste proposte generano nel pubblico, sia con l'inevitabile curiosità degli spettatori verso le nuove proposte di - eventuale - successo.

L'eliminazione della nostra Nazionale al primo turno, l'avventura tricolore ai Mondiali di Calcio in Brasile sembra un evento ancora più lontano di quanto in realtà sia. Certamente gioca la voglia di archiviare rapidamente una pessima esperienza sportiva (una delle peggiori della storia) e, insieme a essa, le immagini che hanno documentato passo per passo la disfatta (con l'unica, insufficiente eccezione della partita inaugurale).

Non sarà sembrato vero agli autori di “The Voice of Italy” (Rai Due, mercoledì ore 21.10) poter fare esibire sul palco una suora vera, giovane e simpatica, impegnata a convincere “al buio” i giurati in ascolto. E immaginiamo che, quando si è presentata alle audizioni suor Cristina Scuccia, l’abbiano accolta a braccia aperte, consapevoli del fatto che una religiosa sul palco di un talent show è un elemento di grandissimo richiamo in termini di audience.

La conclusione dell'anno liturgico non è un evento eclatante. Fuori dalle chiese nessuno si accorge che questi sono giorni di passaggio, perché, a differenza di altre ricorrenze non ci sono segni "civili" che rendono evidente la fine di un periodo e l'inizio di un altro.

L'unica nota stonata è stata la voce di alcuni giornalisti televisivi che proprio non ce la fanno a stare zitti nemmeno quando un sacrosanto silenzio sarebbe il commento migliore. Ma nemmeno l'overdose di parole in cui qualcuno è caduto ha scalfito la potenza delle immagini che hanno restituito al mondo i gesti semplici, genuini ed efficaci di Papa Francesco durante il suo viaggio in Brasile in occasione della Giornata mondiale della gioventù.

Da fine marzo torna Carosello. Già, proprio il “mitico” programma della Rai, pensionato nel 1977, che ha segnato un’epoca e ancora oggi viene ricordato da ex bambini e genitori magari diventati nonni.