Il Vangelo di domenica 28 dicembre

DOMENICA FRA L’OTTAVA DI NATALE – SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE, FESTA – ANNO A

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-15.19-23
 
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

1 – Onora il padre e la madre – Il libro del Siracide riassume il contenuto del quarto comandamento, premettendo una forte affermazione di principio: il padre deve essere onorato dai figli, in quanto rappresenta nella sua famiglia la paternità stessa di Dio; la madre ha il diritto equivalente sulla prole, in quanto l’ha generata alla vita. Due ruoli che congiuntamente riassumono un dato fondamentale e indiscutibile: Dio è padre e madre di tutti. Da questo principio scaturirà per i figli ogni bene: gioia e consolazione, salute e vita longeva. I figli abbiano ‘pietà’ verso i genitori rispettandoli e accudendoli sino alla fine.

2 – La vita di famiglia -Anche Paolo nella lettera ai Colossesi raccomanda ai cristiani di rivestirsi di sentimenti di misericordia, bontà e umiltà, mansuetudine e pazienza, supportandosi e perdonandosi a vicenda. La famiglia è infatti un corpo solo, cioè è una piccola chiesa, tempio della SS. Trinità. In essa deve circolare tutta la pedagogia della Parola di Dio come fonte unica di educazione e confronto reciproco: ‘E tutto quello che fate, in parole e opere, si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di Lui gloria a Dio Padre’.

3 – Dall’Egitto a Nazareth – Si direbbe che il domicilio della famiglia di Gesù è tutto il mondo: da Nazareth a Betlemme, da Betlemme in Egitto, dall’Egitto a Nazareth. Gesù, Maria e Giuseppe, perseguitati da Erode, iniziano la vita familiare in Egitto fra la diaspora degli ebrei, forse ospiti di alcuni loro famigliari; poi ritornano e si stabiliscono definitivamente a Nazareth, vivendo del proprio lavoro, in totale nascondimento agli occhi degli uomini, ma in una esperienza più divina che umana: Gesù, il Verbo incarnato, è il figlio del falegname, Maria è sposa vergine di S. Giuseppe e Madre del Figlio di Dio fatto uomo. Nei loro rapporti coincidono tutti i valori di Dio e dell’uomo. E questo per  trent’anni: in pratica quasi tutta la vita terrena del Redentore. Poi lo ritroveremo al fiume Giordano con Giovanni Battista, che rivelerà la sua vera identità di Messia e Salvatore.    

4 – Una discendenza – Ciò che vale per Gesù, vale per la sua famiglia: ‘In Lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza’ (Colossesi 2,3). Anche la nostra vita resta, in fondo, sempre nascosta in Dio, perché è vissuta davanti a Lui più che davanti agli uomini: Egli in fondo è l’unico vero testimone della nostra coscienza. E se Gesù, che è la Parola umanizzata del Padre, ha taciuto per trent’anni, parlandoci con la sua condotta di ogni giorno, vuol dire che anche noi dobbiamo parlarci prima con l’esempio e poi con il dialogo. Ecco il motivo di questa strategia di Dio nel trattare con l’uomo: ‘Tu, che eri uomo, hai voluto diventare Dio e così sei morto; Lui, che era Dio, ha voluto diventare uomo per ritrovare colui che era morto. La superbia umana ti ha tanto schiacciato che poteva sollevarti soltanto l’umiltà divina’ (S. Agostino, Discorso 188,3,3).

5 – Punti concreti – a) La famiglia è la cellula fondamentale e il centro naturale della vita umana. Quindi la missione primaria dei genitori è educare i propri figli, formando il loro animo all’esercizio della libertà e seguendo i due valori fondamentali: la verità e l’amore; b) compito dell’educazione è scoprire insieme il progetto di Dio su ogni creatura; c) l’efficacia dell’educazione dipende sia dal buon esempio sia dall’armonia dei genitori nel fornire buone ragioni ai propri figli.