La Natività di Stom al Museo Diocesano

Restaurata e visibile al pubblico

Giovedì 4 dicembre al Museo Diocesano è stata presentata al pubblico la Natività del fiammingo Mathias Stom (Amersfoort, 1600 circa – dopo il 1650), a cui un lungo intervento di restauro ha restituito la raffinatezza pittorica, la ricchezza cromatica e i preziosi effetti di luce.

Il dipinto era stato riscoperto dallo storico dell’arte Giacomo Montanari, oggi Assessore alla Cultura del Comune all’interno del patrimonio storico artistico della Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori, presso la sede genovese situata nel Convento della Visitazione in Piazza Ferreira. Durante una breve visita effettuata nell’agosto del 2024, lo sguardo era stato catturato dalla luminosità e dalla ricchezza di impasti di un dipinto al momento senza alcuna attribuzione.

Alcune brevi verifiche consentono di proporre in prima istanza il nome dell’artista Mathias Stom ma solo i necessari approfondimenti storici, attraverso indagini archivistiche e verifiche critiche hanno consentito a Montanari di individuare nella tela una delle opere che il conte di Mazzarino e principe di Butera Giuseppe Branciforte Barresi e Santapau aveva commissionato allo Stom tra il 1642 e la prima metà degli anni cinquanta del Seicento, per la propria residenza siciliana.
Analogie e riscontri con altri dipinti ancora presenti a Monreale e nei principali musei italiani e stranieri confermano in modo definitivo l’agnizione e la individuano come il tassello mancante del ciclo per il nobile siciliano.
Il dipinto si presentava in cattive condizioni conservative ma con una qualità pittorica assai elevata, da capolavoro internazionale qual è diventato dopo l’intervento di restauro.
Grazie al prezioso supporto della casa di Cura Villa Montallegro, sul dipinto sono state effettuate importanti indagini diagnostiche coordinate da Paolo Triolo (Università di Genova), necessarie per determinare lo stato dell’opera e le vicende di gestazione compositiva che hanno caratterizzato la sua esecuzione.
Quindi il restauro del dipinto e della cornice, affidato alla competenza di Elena Parenti in collaborazione con Nino Silvestri e con la direzione di Caterina Olcese (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria) ha proceduto per restituire all’opera una migliore condizione conservativa e una qualità pittorica che rende il dipinto un importante tassello nella produzione pittorica di Mathias Stom.
Grazie alla collaborazione tra la Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori e il Museo Diocesano è stato possibile pensare ad un deposito museale per consentire ad un ampio pubblico di ammirare questo capolavoro e apprezzarne la raffinatezza artistica.

L’opera sarà una delle due tappe presenti al Museo Diocesano relative all’itinerario dedicato al Passaporto dei Presepi, organizzato dal Comune e dall’Arcidiocesi di Genova, giunto alla sua terza edizione.