Il Vangelo di domenica 14 settembre

ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

1 – Il serpente di rame – ‘Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita’ (Numeri). La raccomandazione a Mosè e agli Israeliti nel deserto vale per tutti, dal primo morso velenoso del Serpente infernale ad Adamo e a Eva fino all’ultimo morso del Demonio sulla faccia della terra: Cristo in croce è il ‘Serpente’ che restituisce la vita a tutti. E la Croce di Cristo diviene l’Albero della vita; per questo ‘il cristiano agisce stando sulla Croce’ (S. Agostino, Esposizione salmo 103,1,14). La fede nella Croce ha la durezza del bronzo perché dona salvezza imperitura.
2 – Cristo crocifisso – Oggi celebriamo la gloria di Cristo crocifisso, che ha voluto morire per salvare tutti. Ciò significa che anche il cristiano non vuole piacere per motivi umani, quali l’egoismo e l’orgoglio, ma perché si crocifigge nell’osservanza della santa legge di Dio, che è amore, onestà, spirito di abnegazione, dono totale di sé per il bene di tutti. Egli non teme neppure le persecuzioni del male e contrasta le tentazioni ‘avendole affrontate per primo colui che si lasciò crocifiggere per dare l’esempio a quanti avrebbero calcato le sue orme’ (S. Agostino, Esposizione Lettera Galati 62).
3 – L’umiltà di Gesù – Ecco come ce ne parla S. Paolo: ‘Cristo, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma svuotò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce’ (Fil. 2,6-8). Umiltà senza dubbio infinita perché si tratta di Dio e si tratta di morire come un malfattore ‘che si è fatto peccato’. Solo Dio era capace di tanto!
4 – I chiodi della S. Croce – Essi fissano per sempre la volontà di Gesù di salvare tutti, ad ogni costo. Ma ci raccomandano anche di tenerci ben stretti a quel Legno per non essere trascinati via dal torrente della malvagità umana e di ogni libertinaggio. Ecco i quattro chiodi o valori che fondano la vita umana e cristiana: l’umiltà, la verità, la carità, l’unità. Per questo tutti ‘volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto’ (Gv. 19,37) come a perenne modello di vita nel corso della storia umana.
5 – La forma della Croce – Un pensiero di S. Agostino: ‘La larghezza della trave orizzontale, su cui si estendono le braccia del crocifisso, significa le opere buone compiute nella larghezza della carità; la lunghezza della trave verticale, su cui sono fissati i piedi e il dorso, significano la perseveranza per tutta la durata della vita; la sommità della trave significa il fine soprannaturale delle nostre azioni; la parte sommersa e conficcata nel terreno significa che tutti i nostri beni derivano dalla grazia di Dio’ (Commento Vangelo Giovanni 118,5).