Giubileo dei Giovani, le testimonianze dei Genovesi

I ragazzi raccontano la loro esperienza a Roma

In collaborazione con la Pastorale Giovanile diocesana, Il Cittadino ha raccolto alcune testimonianze dei ragazzi genovesi che hanno preso parte al Giubileo dei Giovani a Roma. Tante voci diverse, gruppi di appartenenza di versi, età diverse, ma un unico comune denominatore: la bellezza dello stare insieme e dell’incontrare gli altri, sotto lo sguardo di Gesù!

Sono Pietro, di Genova Pontedecimo, sono un ragazzo Down. Ho partecipato al Giubileo e sono molto contento. Grazie a don Nik, a don Francesco e a tutti gli amici.

Il Giubileo è una pietra viva e fondamentale per la Chiesa, porta in pellegrinaggio i nostri cuori verso Cristo che vuole incontrarci e mostrarci il suo amore. È un’occasione per tutti di rinnovarsi e riprendere la propria strada nella santità in quanto figli di Dio. Siamo pellegrini di speranza perché la speranza nasca dentro di noi e nei cuori di chi ci circonda. Voglio specialmente ricordare l’incontro che ognuno ha potuto sperimentare individualmente con Gesù davanti a Lui esposto durante la veglia a Tor Vergata, è stato speciale perché eravamo in ginocchio tutti insieme e in silenzio, in comunione ma personalmente toccati da Gesù Eucarestia. Inoltre la chiarezza e la profondità delle parole dette dal Papa toccano la nostra umanità giovane che è fragile e bisognosa di una direzione. Noi giovani oggi necessitiamo di una luce che ci sostenga e ci mostri la via facendoci crescere nella gioia e nella fiducia per la vita. Per me è stata un esperienza piena di sorprese, di incontro e di rinnovamento nella fede. Sono rimasto colpito da quanta grazia ci sia dietro perché mi sono sentito coccolato e amato con generosità da chi mi stava intorno. Posso solo dire grazie perché la mia anima ritorna rigenerata e riposata, pronta a testimoniare con la vita.

Elia, 25 anni

Per me il Giubileo è stato un cammino comunitario, in cui ho sentito una grande connessione con i giovani da tutto il mondo riuniti davanti a Dio nella speranza. Questa esperienza mi ha lasciato un grande entusiasmo che spero di trasmettere nel mio percorso di educatrice.

Silvia, 17 anni

Per me, questo Giubileo è stato un importante cammino, non solo di speranza. È servito anche per ritrovare me stessa e per riuscire a riprovare quella gioia dello stare insieme che non sentivo più da tempo: mi ha rinnovata!

Marianna, 15 anni

Per me vivere questo Giubileo è stata una esperienza unica, che vorrei ripetere altre mille volte. Forse però è speciale solo perché non è un evento ricorrente, vedere più di un milione di persone in silenzio, tutti lì per lo stesso motivo, ringraziare il Signore. Mi è piaciuta un sacco l’amicizia che si è instaurata con i gruppi che sono venuti con noi a Roma, e basta … esperienza unica!

Emiliano Ginogi, 17 anni

È stata un’esperienza nuova ed entusiasmante per me. Per la prima volta, ho avuto l’opportunità di stare insieme a persone provenienti da diverse parti del mondo. Sono stati due giorni intensi, ricchi di gioia, scambi culturali e momenti significativi, durante i quali ho potuto stringere nuove amicizie. Mi ha colpito molto vedere così tante persone, unite dalla stessa fede, riunite in un unico luogo.

E., 16 anni

Il Giubileo per me è stato il potersi fermare a parlare con ragazzi diversissimi provenienti da tutto il mondo con naturalezza e semplicità, senza doversi scontrare con le barriere di distanza e diffidenza che troviamo sempre nel quotidiano, perché eravamo tutti lì per lo stesso motivo. Il clima di Tor Vergata ti spingeva naturalmente alla ricerca dell’incontro con il prossimo che a sua volta veniva verso di te. Penso sia questa la più spontanea rappresentazione di quella comunità che abbiamo cercato quest’anno che è viva e immediata.

Matteo, 26 anni

Io non avevo mai vissuto un’esperienza del genere e ne sono rimasto estasiato! Vedere riunite così tante persone e in maniera così genuina mi ha lasciato un senso di buono che non avevo mai provato; questo Giubileo è stato fantastico.

E., 16 anni