Il Vangelo di domenica 30 novembre

I DOMENICA DI AVVENTO

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 24,37-44
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

1 – Avvento del Signore Sarebbe troppo riduttivo celebrare il Natale come una semplice com­memorazione storica della nascita di Gesù Cristo in Betlemme oppure pensare già al suo avvento ultimo, quando finirà la mia vita o la vita del mondo. C’è un arrivo continuo di Dio, un suo Natale nel presente: oggi stes­so, tutti i giorni! Quindi le tre letture bibliche devono essere lette tenendo presente anche questa domanda: come sta arrivando oggi il Signore? Lo stesso Paolo ci sollecita su questo aspetto: ‘Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la sal­vezza è più vicina ora di quando diventammo credenti’. Iniziamo allora questo nuovo anno di grazia liturgica con rinnovato fervore, attenti a compiere bene le singole azioni e a intuire le sorprese di Dio che non mancheranno, dando continuità alla nostra vita spirituale. 

2 – Notte e giorno ‑ Il Vangelo presenta Gesù come un ladro che arriva di notte. Anche la parabola delle dieci vergini presenta Cri­sto che giunge a mezzanotte, quando non sai ciò che ti accade nel domani eterno. Infatti egli è nato ed è risorto di not­te; ha istituito l’eucaristia e ha iniziato la passione di notte… Il significato è quanto mai trasparente: Gesù illumina la notte del mondo con la sua Luce eterna di salvezza. E Paolo commenta: ‘La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportia­moci onestamente, come in pieno giorno’! Purtroppo c’è ancor oggi la notte del male o il vuoto del nulla den­tro e intorno a noi. Cristo è il giorno nuovo per questo nostro mondo!

3 –  La nuova Gerusalemme ‑ Dunque, l’arrivo di Dio è permanente e continua a costruire un’umanità nuova. Ecco il senso attualissimo del Natale. E queste sono le caratteristiche del ‘mondo nuovo’ secondo Isaia: ‘Da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice e arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra’. Ecco la spiegazione delle immagini: a) la legge del Vecchio e del Nuovo Testamento è il Vangelo; b) Gesù è la guida del mondo; c) la spada-aratro è la Parola di Dio; d) le lance-falci sono le opere della giustizia e dell’amore; e) l’arte della guerra si trasformerà in arte della pace e dell’unità.

4 – Le porte ‑ Apriamo dunque le porte del cuore al Redentore: fidiamoci di Lui, non deprimiamoci con i guai presenti, tentiamo strade nuove, ac­celeriamo il cammino, adeguiamo l’impegno alle esigenze del mo­mento. Questo momento storico è certo difficile e in parte incontrollabile, ma si deve trasformare in una grossa opportunità per trasformare il nostro modo di vivere che non funziona più. Ecco ciò che attendiamo da Gesù a Natale: rinascere con lui a vita nuova, dando un senso compiuto agli eventi e un indirizzo diverso alla nostra vita. Le porte da aprire sono allora queste: la buona volontà e l’impegno concreto, la misericordia e la riconciliazione. L’oriz­zonte del Natale si apre non solo sul mondo ma nell’eternità e nell’infinito di Dio. Stacchiamo con coraggio e tentiamo questo futuro!

5 –  Siate pronti! – L’avvertimento divino è valido da diversi punti di vista: per l’oggi, per la fine di quest’epoca storica e l’inizio di un’altra, per la fine della nostra vita, per la fine del mondo. S. Agostino diceva a se stesso: ‘Temo Gesù che passa, ma temo anche Gesù che resta (Discorso 88,14,13)’. Che non passi invano il Signore, perché non ce ne accorgiamo o continuiamo a dirgli di no; che resti sempre perché gli diciamo il nostro sì.