Crollo del Ponte Morandi. A 7 anni dalla tragedia Genova ricorda

Questa mattina la celebrazione a San Bartolomeo della Certosa e la commemorazione al Memoriale 14 agosto 2018

7 anni fa, alle 11.36 del 14 agosto 2018, crollava il Ponte Morandi, il viadotto della A10 sul Torrente Polcevera che metteva in comunicazione il levante e il ponente a Genova.

Questa mattina il capoluogo ligure ha fatto memoria di quella tragedia, costata la vita a 43 persone, ritrovandosi alle 9 nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa, che sorge proprio in prossimità di quel ponte, per la S. Messa celebrata da Mons. Marco Tasca in suffragio delle 43 vittime. Un momento di grande commozione, cui hanno preso parte molti dei familiari delle persone decedute, le autorità cittadine e i genovesi che hanno voluto manifestare la loro vicinanza, per non dimenticare quanto accaduto.

Nell’omelia, l’Arcivescovo ha manifestato la sua vicinanza ai familiari presenti, e ha ricordato la figura di San Massimiliano Maria kolbe, di cui oggi la Chiesa fa memoria. San Massimiliano, francescano, nel 1941 ad Auschwitz diede la sua vita in cambio della vita di un suo compagno di prigionia: «Un gesto smisurato di amore per un proprio amico, un gesto che in ciascuno di noi, oggi, deve ispirare premura, cura e amicizia vero chi oggi vive situazioni di disagio, difficoltà e di grande dolore nella propria vita».

Poco dopo, davanti al Memoriale 14 agosto 2018, che oggi sorge proprio nel luogo dove crollò la pila 9 del Ponte Morandi, si è svolta la commemorazione, alla presenza delle istituzioni. Sono state poste le corone dei Parenti vittime, del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Presidenza del Senato, della presidenza della Camera dei deputati. È stato quindi eseguito il segnale del silenzio, nel ricordo delle vittime. Il Presidente Sergio Mattarella, nel suo Messaggio di cui è stata data lettura, ha definito il crollo del Ponte come “una ferita indelebile nel cuore di Genova, della Liguria, dell’Italia“, che richiama “alle responsabilità pubbliche e private in tema di sicurezza delle infrastrutture”. Quell’immane tragedia costituisce – ha scritto il Presidente della Repubblica – è un punto di non ritorno rispetto a pratiche che hanno generato un disastro di quelle proporzioni”.

Nel suo discorso, Mons. Marco Tasca ha richiamato all’importanza della giustizia, invocata, a 7 dalla tragedia, dall’eco delle grida e dei pianti di quel giorno: «Onorare oggi la memoria dei nostri fratelli e delle nostre sorelle scomparsi impone non soltanto di ricordare il passato, ma anche di scegliere, ogni giorno, di non arrenderci alla sfiducia recriminatoria, di non cedere alla chiusura individualista, di non lasciarci condizionare dalla paura paralizzante. Fare memoria significa scegliere la speranza».

Hanno preso quindi la parola la Sindaca di Genova Silvia Salis, il Presidente della Regione Marco Bucci, il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi e la portavoce del Comitato Vittime del Ponte Morandi Egle Possetti.

Alle 11.36 il minuto di silenzio in ricordo delle 43 vittime è interrotto solo dal suono delle campane delle chiese di tutta la Diocesi e dalle sirene delle navi del porto.

Qualche minuto prima, i nomi dei 43 morti nel crollo scorrevano sul maxi schermo allestito nella zona prospiciente il Memoriale, sullo sfondo delle immagini dei momenti più drammatici di quella mattina di pioggia e temporale, ancora impressa nella memoria di tutti, non solo dei Genovesi.

Da parte delle istituzioni presenti è stata manifestata l’intenzione al massimo impegno affinché sia fatta giustizia e mai più possa accadere una tragedia di tali dimensioni e portata.