Cultura
Comunicare la speranza con mitezza

Per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali un evento formativo aperto a tutti
“Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” è il tema della 59ma Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali, domenica 1 giugno. Nel messaggio di Papa Francesco, diramato nel giorno della memoria di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti, il pontefice ha sollecitato a “disarmare la comunicazione”.
Nell’anno del Giubileo, Francesco ha richiamato più volte il tema della speranza, che deve innervare la comunicazione a tutti i livelli. Ma come mettere in pratica questo invito oggi che la comunicazione “non genera speranza, ma paura e disperazione, pregiudizio e rancore, fanatismo e addirittura odio”?
In occasione del Giubileo dei giornalisti a gennaio 2025, Papa Francesco aveva invitato ad andare incontro all’altro come primo ingrediente per una buona comunicazione. Un invito rivolto non solo a chi ogni giorno opera nel campo dell’informazione, ma a ciascuna persona: andare incontro in un atteggiamento di ascolto, per essere aperti all’altro, senza reazioni istintive, come “seminatori di speranza”.
L’elezione di Papa Leone XIV
I 17 giorni intercorsi fra la morte di Papa Francesco e l’elezione al soglio pontificio di Leone XIV sono stati raccontati da tutti i media in tutto il mondo.
Nei giorni del Conclave, tutti gli occhi erano puntati sul comignolo dal quale si attendeva la fumata bianca. In epoca di intelligenza artificiale, questa attenzione spasmodica per un rito così antico e colmo di significati simbolici è sembrata quasi in antitesi.
Si sono moltiplicati le trasmissioni e i programmi speciali che illustravano agli spettatori ogni dettaglio, dalle piccole curiosità al significato più profondo di gesti che si ripetono da centinaia di anni.
La comunicazione riguarda tutti
A pochi giorni dalla sua elezione, Leone XIV ha incontrato i giornalisti e gli operatori dell’informazione convenuti a Roma per raccontare proprio quei 17 giorni. In completa sintonia con quanto aveva scritto Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, Papa Leone ha invitato a disarmare la comunicazione: “Chiamo ciascuno all’impegno di portare avanti una comunicazione diversa, che non ricerca il consenso a tutti costi, non si riveste di parole aggressive, non sposa il modello della competizione, non separa mai la ricerca della verità dall’amore con cui umilmente dobbiamo cercarla”.
Leone XIV, proprio come il suo predecessore, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di essere operatori di pace, a partire dalla comunicazione. Un appello che riguarda tutti, non solo gli operatori dell’informazione.
Ed è vero! Oggi la comunicazione corre su TV, radio, web, social network, giornali. E oggi più che mai ciascuno di noi può essere un grande comunicatore, grazie all’enorme diffusione degli strumenti tecnologici che sono in continua evoluzione e aggiornamento.
La comunicazione fa parte integrante della vita di ciascuno di noi: al lavoro, in famiglia, nel proprio tempo libero, la comunicazione è ciò che plasma le relazioni umane e può indirizzarle verso il bene o verso il male.

La comunicazione da Francesco a Leone XIV
Da Papa Francesco a Papa Leone arriva a ciascuno l’appello a “una comunicazione disarmata e disarmante, per condividere uno sguardo sul mondo e agire in modo coerente con la dignità umana”.
Occorre oggi, ha detto Papa Leone nella sua audizione con i rappresentanti dei media, una comunicazione che sappia dare voce a chi non ha voce, soprattutto i più deboli.
In queste ore arrivano da tante redazioni giornalistiche nel mondo numerosi appelli affinché gli inviati internazionali possano entrare a testimoniare quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Qui, dall’inizio della guerra, oltre 200 giornalisti sono stati uccisi, molti di più che in ogni altra guerra dell’ultimo secolo. Ma questo permesso è ancora vietato. Solo i giornalisti che risiedono in questo territorio ci rendono testimonianza di ciò che sta accadendo, raccontandone la totale drammaticità.
E non c’è solo Gaza. Quante volte Francesco ha richiamato l’attenzione sui conflitti dimenticati in tutto il mondo! Lo stesso ha fatto Leone XIV fin dai primi momenti del suo ministero.
Il ruolo dell’informazione cattolica
Decidere come e dove informarsi spesso può fare la differenza e spesso può indirizzare le scelte editoriali di tante testate giornalistiche. La comunicazione viaggia sempre su questo doppio binario, è una dinamica di relazione fra informatore e informato, che ha capacità di scelta e di giudizio.
I giornalisti della cosiddetta “stampa cattolica” hanno alcuni valori aggiunti su cui poter contare, per cercare di plasmare al meglio questa relazione, rendendo un servizio corretto e in linea con i cosiddetti “valori non negoziabili”.
In primis, il confronto sereno e costruttivo con i colleghi che numerosi aderiscono all’Unione Cattolica Stampa Italiana, un veicolo importante di formazione e di relazioni positive per i tantissimi soci in tutta Italia.
A Genova non manca la sinergia con tutti i colleghi, in particolare con l’Ordine dei Giornalisti e con l’Associazione Giornalisti. Si tratta di creare collaborazioni e relazioni finalizzate soprattutto a garantire un’informazione il più possibile corretta e coerente con i valori cristiani.
Una proposta di riflessione
L’Ufficio Comunicazioni Sociali ha davanti a sé la grande sfida di portare la comunicazione cattolica anche all’esterno della realtà diocesana, diffondendo il più possibile non solo i programmi pastorali, ma anche i contenuti proposti nelle tante iniziative che vengono predisposte, i contributi di riflessione che nascono all’interno di associazioni e movimenti, la bellezza e la vitalità di tante parrocchie e gruppi.
La pluralità di strumenti di comunicazione che oggi sono disponibili e fruibili da tutti aumenta il livello di questa sfida. L’impegno sarà quello di provare a raggiungere le persone là dove esse si informano: giornali, televisione, siti web, podcast, social. Ogni strumento ha il suo linguaggio e la sua utenza.
Stare al passo, al giorno d’oggi, non è semplice. La differenza la farà la capacità di formarsi e di ascoltare le diverse esigenze, per plasmare una comunicazione che sia per tutti.
Un primo segno tangibile di queste sinergie sarà il corso di formazione – organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali con l’Ordine dei Giornalisti e l’Unione Cattolica Stampa Italiana Sezione Liguria – in programma giovedì 5 giugno alle ore 16 nella sede dell’Ufficio Comunicazioni Sociali (Piazza Matteotti 4). Non un evento dedicato solo a giornalisti e operatori della comunicazione ma aperto a tutti coloro che desiderano approfondire questi aspetti.
Interverranno Tommaso Fregatti, Presidente Ordine dei Giornalisti della Liguria, don Gianfranco Calabrese, Vicario Episcopale, Sergio Casali, Comunità di Sant’Egidio e Michela De Leo, Vice Coordinatore Ufficio Comunicazioni Sociali.