Al cinema: Cinque secondi

Regia di Paolo Virzì. Interpreti principali: Valerio Mastandrea, Galatéa Bellugi, Valeria Bruni Tedeschi, Giancarlo De Caraldo. Durata: 105 minuti.

Siamo in Toscana al giorno d’oggi. In quelle che erano le scuderie di una tenuta, abita Adriano Sereni, un uomo che sembra vivere come un barbone, mangia dalle scatolette, non parla con nessuno, è scorbutico con tutti. Un giorno Adriano vede arrivare un gruppo di giovani che occupa la villa ormai abbandonata della tenuta e inizia a coltivare una vigna, disturbando il suo isolamento; tra loro vi è una giovane ribelle e impulsiva che aspetta un bambino. La reazione di Adriano non è delle migliori, ma da quel momento, a poco a poco si rivela allo spettatore il motivo per cui il protagonista si è autoimposto una vita da recluso.

Paolo Virzì (Livorno, 1964) debutta alla regia nel 1994 con “La bella vita”, ma è con “Ferie d’agosto” (1996) e “Ovosodo” (1997) girato proprio a Livorno, che raggiunge il grande pubblico. Le sue opere riguardano da sempre il mondo delle relazioni e soprattutto quello tra genitori e figli come in “Caterina va in città”, o “La prima cosa bella” dove due figli ormai adulti ripensano alla figura della loro madre. Al centro di “Cinque secondi” vi è un padre che non si dà pace per qualcosa che è accaduto in quel brevissimo lasso di tempo che ha cambiato la vita di tutta una famiglia. Il film si snoda attraverso alcune direttrici: la storia di Adriano e la sua preoccupazione nei confronti della giovane che aspetta un bambino; il gruppo dei ragazzi; infine, il luogo del tribunale in cui il protagonista è chiamato a discolparsi o almeno a dare una sua versione di ciò che è successo. Tutto è retto soprattutto dalla figura del padre (interpretato magnificamente da Valerio Mastandrea) con il suo dolore e il suo bisogno di espiazione. Risulta invece più slegata la parte che riguarda il gruppo dei giovani, così come risultano abbastanza superficiali le loro istanze.

Rimane comunque un film interessante in cui emerge il bisogno di redenzione, di una seconda possibilità, l’importanza della famiglia. Più di tutto, infine, resta la domanda per lo spettatore su ciò che effettivamente è accaduto in quei fatidici cinque secondi. Ottimo cast, da Mastandrea, ad una intensa Valeria Bruni Tedeschi nella parte della socia di Adriano, fino allo scrittore Giancarlo Cataldo nella parte del giudice.