Genova e Liguria
7.000 persone ai pranzi di Natale di Sant’Egidio in Liguria

Una grande festa in famiglia. È il Natale della Comunità di Sant’Egidio, che ogni anno riunisce a tavola in tante città italiane e del mondo un popolo largo, fatto di anziani soli, persone senza dimora, famiglie in difficoltà, migranti, bambini, disabili, carcerati e fragili. Sono gli amici di sempre, che Sant’Egidio incontra e segue durante tutto l’anno. Saranno settemila le persone che quest’anno, da La Spezia a Ventimiglia, parteciperanno al tradizionale pranzo di Sant’Egidio, allestito in 27 luoghi sul territorio ligure.
A Genova la Comunità apparecchierà tavola in 6 chiese e in 15 sedi, dalla basilica dell’Annunziata alle periferie della città, dagli istituti al carcere, mentre a Rapallo, Imperia e Ventimiglia prima e dopo il 25 dicembre saranno organizzati pranzi che coinvolgeranno circa 350 persone. Un grande sforzo reso possibile dall’impegno volontario di tanti giovani liceali e universitari, scout, adulti e pensionati. In un tempo di solitudine crescente e segnato dalla guerra in Medio Oriente, in Ucraina e in tante parti del mondo la buona notizia del Natale irrompe come festa di accoglienza e pace per tutti.
Una luce di speranza che illumina il buio degli istituti per anziani, alcuni ancora chiusi a causa delle misure anticovid, delle tende dei profughi, degli angoli delle strade e delle carceri della nostra città. Quest’anno le feste di Sant’Egidio raggiungeranno tutti i 1500 detenuti degli istituti di pena della Liguria: a La Spezia, Chiavari, Pontedecimo e in diverse sezioni di Marassi sarà allestita la tavola, mentre a Imperia e Sanremo si terranno momenti di festa, con la consegna di un regalo personalizzato a ciascun carcerato. E nei giorni precedenti al 25 dicembre saranno circa 300 i bambini delle Scuole della Pace che riceveranno un regalo nelle Feste di Natale organizzate nei quartieri di Begato, Molassana, Cep, Centro Storico, Sturla, Sampierdarena e Cornigliano.
La tradizione del pranzo di Natale, nata nel 1982, quando un piccolo gruppo di persone povere fu accolto a tavola per la prima volta nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma, nasce dal desiderio che nessuno, senza distinzioni, sia lasciato solo o rimanga escluso in questo giorno speciale.
A Genova la prima festa si è tenuta nel 1986 nella vecchia sede di Sant’Egidio in via San Luca con una decina di anziani e senza dimora, riuniti per mangiare e celebrare insieme il Natale. Da allora la grande famiglia di Sant’Egidio, dove chi aiuta si confonde con chi è aiutato, non ha mai smesso di ritrovarsi a tavola il 25 dicembre. Chi partecipa al banchetto, con il suo nome e la sua storia spesso dolorosa, è al centro.Per sostenere l’impegno per assicurare a tutti un dono in questo giorno di festa Sant’Egidio ha stabilito dei punti di raccolta di regali in diversi quartieri della città. I luoghi e gli orari sono indicati sul sito www.santegidioliguria.org. Dal 15 al 24 dicembre rimarrà aperta la Casetta di piazza De Ferrari dalle ore 10.30 alle 18.30.
Giacomo Mosca