La parola
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Il Vangelo della Domenica, Marco 1, 14-20

Convertitevi e credete al Vangelo

Il passo evangelico di Marco rappresenta l'inizio della predicazione di Gesù, con la successiva chiamata dei primi discepoli. Dalla scena scompare il precursore arrestato ed inizia l'irruzione di qualcosa di nuovo, nella persona e nella parola di Gesù. Siamo di fronte ad una svolta, che riguarda l'attesa d'Israele, ma interessa ogni uomo, chiunque è raggiunto dall'annuncio del Vangelo: 'Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino'.

Convertitevi e credete al Vangelo

Il passo evangelico di Marco rappresenta l'inizio della predicazione di Gesù, con la successiva chiamata dei primi discepoli. Dalla scena scompare il precursore arrestato ed inizia l'irruzione di qualcosa di nuovo, nella persona e nella parola di Gesù. Siamo di fronte ad una svolta, che riguarda l'attesa d'Israele, ma interessa ogni uomo, chiunque è raggiunto dall'annuncio del Vangelo: 'Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino'. Il tempo della storia, così spesso convulsa e travagliata, e il tempo della vita trova ora la sua pienezza, il suo compimento, perché attraverso Cristo si rende presente un avvenimento di salvezza, che va al di là di ogni immagine. In Lui infatti Dio stesso si è fatto vicino, si è coinvolto con il dramma umano, e secondo le categorie bibliche, questa vicinanza è espressa nel simbolo del regno, un linguaggio che, obiettivamente, noi sentiamo un po' lontano e che rischia di ridursi ad una parola scontata e vuota. Che cosa significa infatti 'il regno di Dio si è avvicinato, è prossimo'? Evidentemente non s'intende un regno in senso politico, di dominio su un popolo e un territorio, ma si allude, con la stessa espressione, all'azione potente di Dio, che regna come Signore della vita e della storia, e all'ambito di vita nuova in cui possiamo entrare. È come se Gesù dicesse: nonostante tutte le contraddizioni della storia, nonostante tutte le apparenti forze del male e del caos, Dio è il Signore e questo Dio s'interessa dell'uomo, si fa vicino con la sua potenza che salva, dà origine ad una realtà di vita nuova, alla quale noi possiamo aderire. Il volto di questo Dio, le caratteristiche del suo potere regale, la forma di questo 'regno' che si sta avvicinando, si riveleranno lungo tutta l'azione e la predicazione di Gesù, fino alla croce, fino alla Pasqua: lì, nel mistero della sua morte e risurrezione, potremo 'vedere' questo regno all'opera, lì potremo conoscere il Padre che, quale Signore della vita, vince la morte, trasfigura l'oscurità della sofferenza innocente, cancella i peccati nell'amore estremo del suo Figlio. A partire dalla Pasqua, la forza ricreatrice di questo Regno, come una scia di luce, sarà testimoniata nella storia attraverso l'umanità dei santi, dei testimoni viventi del Risorto. Davanti a quest'annuncio, che non è solo parola, ma evento di grazia, siamo invitati alla conversione: 'Convertitevi e credete nel Vangelo'.La conversione non è, innanzitutto, un cambiamento morale, sul piano dei comportamenti, ma è un nuovo giudizio, una trasformazione della mente, secondo l'etimologia del verbo greco metanoein, e consiste esattamente nel credere nel Vangelo, nel ritenere affidabile questa parola del Regno, nell'accogliere questa irruzione della potenza di Dio, che si offre attraverso Gesù. Sarà proprio una delle note dominanti del vangelo di Marco, che può essere riletto come un itinerario essenziale, per essere discepoli del Signore: la conversione è la fede in Cristo, e nell'annuncio buono che egli proclama e che rivela il volto autentico di Dio, la sua vera potenza, così differente dalle nostre immagini di potenza, e molto più efficace e creativa di ciò che, tante volte, l'uomo si aspetta e pretende da un Dio fatto a propria somiglianza.La fede cristiana, nella sua irriducibile originalità, si realizza nel contraccolpo positivo, di stupore e di fiducia, che l'incontro con Cristo suscita nella vita dell'uomo e l'illustrazione più semplice di questo movimento del cuore è racchiusa nella scena seguente, della chiamata dei primi discepoli. Nella narrazione volutamente scarna e semplificata, nella quale per due volte si ripete uno stesso schema, il centro sta nelle parole di Gesù, rivolte alla prima coppia di pescatori: 'Venite dietro a me'; ad esse corrisponde l'azione di questi uomini, che lasciano il lavoro e la famiglia, il loro mondo ben conosciuto, per seguire questo maestro ignoto e pur familiare. Seguire Gesù, mettersi dietro di Lui, come una presenza reale, che continua a raggiungere e ad interpellare la libertà dell'uomo: in questo inizio, che riaccade in mille forme, nell'esistenza di ogni credente, c'è tutto il cristianesimo, la grazia e l'avventura di essere cristiani, discepoli e amici di Cristo.Corrado Sanguineti

Convertitevi e credete al Vangelo
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