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Nel Recovery Fund il futuro dell’Italia

Al Governo spetta il compito di inviduare le modalità per spenderlo al meglio

Alla Camera ed al Senato è in corso un assalto al testo del Recovery Fund presentato dal vecchio governo il 15 gennaio scorso.
La cosa disarmante è che i parlamentari continuano a fingere di non rendersi conto che siamo di fronte semplicemente ad un testo intermedio che dovrà ora essere sottoposto al doppio controllo incrociato dei tecnici del Tesoro e di Palazzo Chigi che, in questo modo, dovranno impiegare più tempo e risorse per rimettere ordine in una proposta che oggi non potrebbe superare il vaglio di Bruxelles.

Il ministro dell'Economia Daniele Franco, in occasione del suo intervento in Parlamento, ha cercato di spiegare il progetto alla vasta maggioranza parlamentare, ricordando anche che la versione definitiva del Piano dovrà tassativamente essere consegnata entro il 30 aprile. Il premier Draghi ha riconfermato che la vera partita per il nostro paese è quella della stesura di un Piano credibile e concreto e di diventare capaci entro il 2026 di spendere i fondi semplificando le procedure anche sospendendo il codice degli appalti per il tempo necessario a realizzare tutti gli interventi previsti nel programma europeo di rilancio.
In particolare l'attenzione del nuovo esecutivo è anche concentrata sull'importanza di utilizzare le risorse Ue per recuperare il divario esistente tra regioni come confermato anche da un recente studio dello Svimez, l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno.
Svimez ha calcolato che per ogni euro di investimento al Sud si può generare circa 1,3 euro di valore aggiunto per il Paese con una ricaduta per il Centro-Nord di circa 30 centesimi.
La corte tedesca di Karlsruhe, accogliendo il ricorso dell'economista di ultradestra Bernd Lucke, ha bloccato l'entrata in vigore della legge che approvava il piando di rilancio tedesco, nell'ambito del Recovery Fund, e ha congelato la firma del presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier. Il tempo che i giudici si prenderanno per pronunciarsi sulle contestazioni dell'economista, che ritiene "illegale che per finanziare il Recovery Fund la Commissione europea si indebiti andando contro i Trattati che all'articolo 310 impongono sempre un equilibrio nelle entrate e nelle uscite della Ue", rischia di far slittare i tempi per l'approvazione definitiva del Piano con un rallentamento nell'erogazione del primo acconto che è indispensabile per sostenere la nostra economia.
In un contesto europeo così delicato, in cui Mario Draghi ed Emmanuel Macron stanno cercando di rinforzare il Next Generation Eu aumentando il tetto dei 750 miliardi di euro aumentando l'entità delle risorse messe a disposizione da Bruxelles per uscire dalla crisi causata dagli effetti della pandemia, è necessario che il governo ed il Parlamento lavorino in sintonia ed in modo coerente senza esporre continuamente il fianco alle critiche dei paesi rigoristi del Nord, ed in parte anche della Germania.
Christine Lagarde ha ancora una volta cercato di tranquillizzare i mercati confermando che Bce è pronta a contrastare l'eventuale fiammata dei prezzi con un conseguente aumento dei tassi, accelerando l'acquisto di titoli e ha ribadito: “Agiremo quando sarà necessario per garantire le condizioni finanziarie favorevoli”. Le parole rassicuranti della Lagarde devono essere un ulteriore sprone per il nostro Parlamento per concentrare tutte le energie e risorse disponibili per sfruttare questo momento irripetibile, senza sprecare questa opportunità per cercare di mettere le basi per una ripresa e uno sviluppo futuro che deve necessariamente passare attraverso una riorganizzazione del nostro sistema paese ed una eliminazione degli sprechi e delle inefficienze che da troppi anni limitano, e a volte impediscono, la nostra crescita.
Le scelte del nostro Parlamento e delle principali forze politiche che lo compongono devono essere improntate a coraggio e responsabilità, accompagnati da pazienza e determinazione, per imprimere una svolta vera e mettere le basi per un futuro sostenibile per le nostre famiglie ed i nostri giovani che invece di dover leggere ogni giorno sui media notizie umilianti di corruzione, favoritismi ed incapacità, che non sono mancante neppure nei momenti più gravi della pandemia da Covid19, possano finalmente diventare partecipi di una grande piano di rinascita Tale piano dovrà trovare la sua forza propulsiva nelle risorse messe a disposizione dallo stato, nella volontà degli imprenditori di investire e non speculare ed in quella dei lavoratori di portare a termine il loro compito con serietà e dedizione.

Fonte: Il Cittadino
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