Toy Story

Animazione. Durata 99 minuti. Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures

Dopo la partenza di Andy, ormai grande, per il college, i giocattoli Woody, Buzz e gli altri amici hanno trovato una nuova collocazione dalla piccola Bonnie. Al suo primo giorno d’asilo la bambina inventa un giocattolo da una forchetta di plastica. Forky però non pensa di meritare questo ruolo perché si sente davvero spazzatura, allora sarà Woody a fargli cambiare idea in una nuova ennesima avventura.

La saga di Toy Story è iniziata nel 1995 dall’idea che i giocattoli possano avere una vita propria. Un’idea che si è sviluppata nel tempo in episodi davvero belli ed edificanti negli intenti.

Nell’ultimo episodio chi possiede i giocattoli è la piccola Bonnie, ma ovviamente al centro della narrazione vi sono lo sceriffo Woody e i suoi compagni. Ancora una volta la Pixar, complice una produzione Disney, mette in campo i sentimenti ed emozioni come la gelosia, la tristezza (come aveva già fatto nel geniale “Inside out”), ma anche valori importanti come l’amicizia e la solidarietà.

Soprattutto la capacità di accettare la diversità e accettarsi nelle piccole cose e trovare il proprio scopo nel mondo. Per chi è estraneo alla saga di Toy Story potrà trovare ben strano tutto questo in una storia fatta di giocattoli e probabilmente Toy Story 4 non sarà allo stesso grande livello dei primi tre lungometraggi, eppure la Pixar dimostra di saper valorizzare la funzione del giocattolo nella vita quotidiana dei bambini. E come in “Inside out” che, non a caso, è amatissimo dagli adolescenti e apprezzato dagli adulti, il team della Pixar/Disney dimostra di saper gestire il mondo delle emozioni dei bambini.

Sebbene, come si è detto, non sia all’altezza delle novità dei primi tre episodi, Toy Story 4 è comunque un bel film e…vale la pena di non perdere i titoli di coda.

La voce dello sceriffo Woody (data da Tom Hanks nella versione originale) che era doppiata da Fabrizio Frizzi è ora di Angelo Maggi.