Libro della settimana
stampa

Il cammino del giovane

Il cammino del giovane

Armando Matteo è un sacerdote ironico e gentile, con un'ottima competenza teologica (è docente all'Urbaniana) e una lunga esperienza di incontro con i giovani maturata nei sei anni da assistente ecclesiastico nazionale della Fuci. Nel panorama generale degli intellettuali che si cimentano nel confronto con le giovani generazioni, ha una caratteristica peculiare: quella di uno sguardo sereno, simpatico, senza giudizio ma con tanta, sincera voglia di comprendere. Da questo punto di vista alcuni suoi libri recenti sono molto interessanti: "Come forestieri. Perché il cristianesimo è diventato estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo", "Onora la tua intelligenza. Lettera a un giovane studente" e soprattutto "La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede". Più recentemente, per la collana Sympathetica delle Edizioni Qiqajon, Matteo ha condensato questi anni di riflessione sulla condizione giovanile in un agile libretto "Il cammino del giovane" (73 pp., 6 euro), lungo come un articolo, ma pensato come una lettera rivolta a un ragazzo. L'espediente epistolare consente all'autore di rivolgersi ad un giovane immaginario per accompagnarlo a una riflessione sui temi più significativi della vita: un "cammino", appunto, per il quale Matteo ammette di aver tratto ispirazione dal "Cammino dell'uomo" di Martin Buber. "Perdonare i genitori", cioè accettare interiormente la verità di essere innanzitutto figli, dipendenti da qualcuno; "investire il proprio io", guardando al futuro in termini non strettamente materialistici; "diventare mondo", facendo esperienza dell'amore come di una fatica quotidiana; "ascoltare la morte" per non smarrire la propria dimensione interiore; "essere di parola"; "esercitare autorità"; "coltivare la solitudine"; "appartenere al prossimo"; "volersi bene": è sufficiente scorrere i titoli dei capitoli di questo libro per comprendere come l'idea della lettera rivolta al giovane non sia altro che un pretesto per una riflessione sull'età adulta rivolta al lettore adulto. Una "grammatica dell'umano adulto", come la definisce l'autore. Ed è innegabile che accostarsi ai giovani, oggi - se si riesce a sollevarsi da visioni superficiali o istintive, che riducono le nuove generazioni al problema del lavoro o della crisi - sia una cartina di tornasole che permette di dire qualcosa su chi li ha preceduti e ha preparato loro il terreno: la nostra incapacità di confrontarsi con le questioni vere e stringenti della vita, la nostra paura del futuro del rischio e della morte. E per questo anche il rapporto tra genitori e figli diventa eloquente di un timore della vita che rende il mondo sterile: "la popolazione adulta - scrive Armando Matteo - mantiene un rapporto di "buon vicinato" con quella più giovane: ha allestito una società senza rapporti morali, offre condizioni di vita media ancora buone, avanza pretese non particolarmente alte nel campo della formazione e nelle mura domestiche, fissa regole di condotta piuttosto blande, ma soprattutto altamente flessibili e perennemente negoziabili. Ottiene così un risultato brillantissimo: riesce a disinnescare qualsiasi possibilità di ribellione contro di sé. Ma sappiamo bene che, a lungo andare, non c'è nulla di più conflittuale dell'assenza di conflitto, perché è indice di mancanza di dialogo, di rapporto vero, di vita". Un piccolo saggio, lungo come un articolo, ma ricco di spunti interessanti, che apre molti interrogativi, inquieta, aiuta a pensare. Da leggere per chi vuole porsi delle domande sull'educazione, sulla scuola, sulla famiglia, ma anche, forse, sul futuro della nostra società.

Il cammino del giovane
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento