La parola
stampa

V Domenica di Pasqua (Anno C), Gv 13,31-33a. 34-25

Vi do un comandamento: amatevi gli uni gli altri

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Gli Apostoli sono il primo esempio di annunciatori di un messaggio religioso che varcano i confini della propria terra. Immediatamente, all'indomani della Ascensione.
Senza il minimo interesse personale, ma pagando pure di persona, intraprendono un viaggiare missionario che è senza precedenti. Singolare.
Nella piena convinzione di essere strumenti della Grazia, riferiscono a Dio quanto realizzano e ne danno resoconto alla comunità.
Il loro ruolo è di illuminare il nuovo Israele, la nuova Gerusalemme, la Chiesa, che viene indicata da Dio stesso come sua dimora, sua proprietà, gaudio eterno, in cui tutto è nuovo, originale.
Una originalità, che deriva da una proposta alla esistenza umana. Anzi un comandamento: l'amore reciproco. L'esortazione non può dirsi nuova, ma sono nuovi e assolutamente originali l'imperativo, il motivo e le modalità dell'amore: amarsi vicendevolmente, per amore di Dio e amarsi come ama Cristo, come ama Dio.

Ultima Cena: Giuda è appena uscito. Comincia la passione di Gesù, ma nel contempo e proprio mediante la passione, anche la sua “glorificazione”. Ed egli richiama subito gli Apostoli a questa realtà, che è voluta da Dio.
Nella redazione giovannea del Vangelo la “glorificazione” di Cristo è sempre abbinata, quasi sinonimicamente, nella realtà, alla passione-risurrezione. Sono gli eventi in cui Dio mostra la sua presenza nel Figlio e il Figlio dà gloria al Padre, mediante la sua oblazione redentiva.
Poi il tono di Cristo si fa particolarmente affettuoso verso gli Apostoli, che – per la prima ed unica volta in tutto il Vangelo – chiama “figlioli”. Il testo greco dice “figliolini”: un diminutivo che è difficile dire se esistesse in aramaico, ma che l'evangelista, scrivendo appunto in greco, usa per sottolineare l’afflato eccezionale d’intimità di Cristo con gli Apostoli, in quegli ultimi momenti.
Il comandamento dell'amore verso il prossimo è già contemplato dall'antica Legge (“ama il prossimo tuo come te stesso”), ma Cristo lo enuncia come “nuovo”, dato da lui e da lui già esemplato: “amatevi come io vi ho amato”.
Amore con dimensioni: amare per amore di Dio, amare come ama Cristo, amare chi ama Cristo. Quindi un amore assolutamente disinteressato, pronto all'ingratitudine, incondizionato, senza eccezioni, universale. Un amore la cui misura è di essere “smisurato”. Un amore talmente autentico e completo da risultare distintivo dei seguaci di Cristo: “da questo tutti sapranno che siete miei discepoli”. Un amore identificante. Originale.

Vi do un comandamento: amatevi gli uni gli altri
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento