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Sono ritornati i giorni bui dei carri armati

Sconcerto e paura, ma non mancano le iniziative per accogliere i profughi

Sono trascorsi 77 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale e c’eravamo illusi di poter continuare a vivere in un’Europa di pace.
Improvvisamente, tra lo sconcerto e la paura del mondo intero, si è resa concreta la tragedia che ha coinvolto e colpito l’Ucraina, invasa dai carri armati russi di Vladimir Putin.

Sono ritornate alla mente le immagini, che fino ai nostri giorni credevamo irripetibili, dei blindati sovietici in Ungheria nel ‘56, in Cecoslovacchia nel ‘68 e in Polonia nell’ ’81.
Erano gli anni del totalitarismo in Unione Sovietica che si riaffaccia e che di nuovo è ben visibile nell’esercito di Putin in Ucraina.
E’ ritornata alla mente in questi giorni anche un’evidente analogia con gli inizi dell’ultima guerra mondiale, preparata con l’occupazione nazista dei Sudeti, dell’Austria e della Polonia, come premessa a quell’immane conflitto.
La guerra di Putin ha di nuovo una chiarissima matrice: la dittatura! Mai pienamente scomparsa in Russia ed oggi ritornata ai tempi più bui della storia.

Ne fa le spese, per ora, l’Ucraina, investita da una guerra che ha radici molto lontane nel tempo e motivazioni recenti.
Sono giorni di combattimenti, di sofferenza e di morte per la popolazione, rifugiata nei bunker o nell’esodo dalle loro terre per sfuggire alle cannonate e ai missili.
Si sa quando le guerre cominciano, ma non come e quando finiscono! Difficile infatti prevedere gli sviluppi del conflitto in atto. Di fronte al rischio che si propaghi su larga scala, come non temere per le sorti dell’umanità intera, visti gli arsenali pieni di devastanti armi atomiche?

Di fronte alla follia per le decisioni sciagurate intraprese da Putin, l’Occidente sta mettendo in atto sanzioni molto dure con la speranza che, insieme alla diplomazia, aiutino a ritrovare la strada che porti alla pace.
Il mondo intero – Genova e tutte le città italiane comprese - si sta nel mentre mobilitando con manifestazioni contro la guerra. Anche le Chiese stanno operando per proporre cammini di pace.

Papa Francesco, dopo aver compiuto uno straordinario gesto recandosi a Roma nella sede dell’Ambasciata russa in Italia per esprimere la sua preoccupazione ed invocare la fine del conflitto in Ucraina, ha invitato i credenti a unirsi nella preghiera e a far sentire la loro voce per la pace.
I Vescovi italiani, da Firenze dove erano radunati insieme ai sindaci per l’incontro su “Mediterraneo frontiere di pace” e da tutte le diocesi, hanno aderito all’invito del Papa.

Anche la nostra Arcidiocesi - insieme alle iniziative della Caritas che riportiamo a pagina 15 - si è unita a questo intento con la preghiera durante le Sante Messe e con una celebrazione interreligiosa che si è svolta nella chiesa di Santa Zita, con la partecipazione, in particolare, della comunità dei fedeli ucraini che sono in grande apprensione per la sorte in patria delle loro famiglie.

Quanto sono nuovamente attuali e disattese – a 100 anni dalla sua morte - le parole di Papa Benedetto XV: la guerra? “Una inutile strage”.
E come non condividere le parole e i moniti pronunciati da Papa Francesco nei giorni scorsi: "Com'è triste, quando persone e popoli fieri di essere cristiani vedono gli altri come nemici e pensano a farsi guerra”. E ancora: “Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza”.

*Direttore Il Cittadino

Fonte: Il Cittadino
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