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Recovery fund: ora l’Italia è “al dunque”

Il piano del premier Mario Draghi gode della fiducia in Europa

Il governo guidato da Mario Draghi ha terminato la prima fase del suo lavoro incentrata sulla riscrittura e definizione del Recovery Plan e sull'avvio di una campagna vaccinale forte e strutturata che sta finalmente cominciando a dare segnali positivi mettendo fine ad un periodo caratterizzato da incertezze e proclami a cui poi seguivano pochi fatti. Il mese di maggio si annuncia decisivo per poter ottenere entro l'estate il primo anticipo di circa 25 miliardi di euro dei 191,5 totali e diventa indispensabile approvare i tre decreti legge che l'esecutivo presenterà nei prossimi giorni per il sostegno alle attività economiche più danneggiate dagli effetti della pandemia, per la nuova governance per il Pnrr ed infine per l'adozione di un pacchetto di misure di semplificazioni amministrative e normative.

Draghi ed i suoi ministri con queste iniziative si dotano degli strumenti che consentiranno al governo di assumere i poteri sostitutivi per risolvere eventuali intoppi burocratici che si dovessero presentare nella fase esecutiva dei progetti ed accelerare le procedure per l'assunzione straordinaria a tempo determinato di giovani tecnici nelle strutture dell'amministrazione centrale e periferica indispensabili per permettere che i progetti individuati si possano trasformare in opere rispettando i cronogrammi vincolanti imposti da Bruxelles.

Si tratta di una grande opportunità per migliaia di giovani professionisti di entrare nel mondo del lavoro in una fase di ripresa e sviluppo partecipando alla più grande sfida per il nostro paese dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e sopperire alle carenze nella pubblica amministrazione che si trova totalmente impreparata di fronte alla prova del Recovery Plan che punta sulla transizione digitale ma si scontra con una realtà dove negli uffici pubblici i trentacinquenni sono il 2,2% contro una media Ocse del 18% e l'età media che supera i 50 anni.

Il piano vaccinale messo a punto dal generale Francesco Paolo Figliuolo ha permesso di raggiungere le 500mila somministrazioni giornaliere rendendo finalmente raggiungibile l'obbiettivo di arrivare all'immunità di gregge entro il prossimo autunno.
Il Centro studi della Confindustria prevede che grazie "al crescere delle vaccinazioni nel terzo trimestre si avrà un forte rimbalzo del Pil"; il nostro paese registra nel primo trimestre di quest'anno un calo del Pil dell'1,4% mentre nello stesso periodo quello tedesco è crollato del 3%.
Il vicepresidente della Bce Luis de Guindos ha recentemente sottolineato l'importanza per il nostro paese del Recovery Plan partendo dal presupposto che l'idea della cancellazione di parte del nostro debito pubblico è impercorribile ed irrealistica ed è quindi necessario invece che l'Europa punti ad una maggiore integrazione e all'utilizzo perpetuo degli Eurobond.
Nella stessa occasione, De Giundos ha ribadito l'importanza della figura chiave del premier Mario Draghi che si trova alla guida di un governo di unità che "ha il sostegno di una maggioranza molto ampia in Parlamento" e ha riconfermato che "Il Recovery plan per l'Italia sarà fondamentale, sarà l'elemento chiave per determinare il futuro della sua economia".

L'esecutivo guidato da Mario Draghi ed il nostro paese si trovano nel momento delicato dell'avvio dei progetti del Recovery plan in un contesto europeo che vuole darci fiducia e sostegno: è necessario che il Parlamento e le forze politiche, con l'attenuarsi degli effetti della pandemia ed una graduale uscita dall'emergenza sanitaria non cadano nella tentazione di ricominciare a litigare per interessi di parte e di potere rallentando o bloccando i tanti progetti indispensabili per il futuro dell'Italia.
Si tratta di una grandissima sfida in cui l'egoismo deve lasciare il posto ad una generosa volontà collettiva di rimettere in moto l'economia del paese e ridare fiducia alle famiglie ed ai giovani.

Fonte: Il Cittadino
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