Monsieur Lazhar

Regia di Philippe Falardeau; interpreti principali: Mohamed Fellag, Sophie Nelisse, Emilien Neron, Danielle Proulx.

Siamo a Montreal, in Canada: saputo della drammatica morte - per suicidio - di un'insegnante, Bachir Lazhar, immigrato algerino, si presenta alla direzione della scuola chiedendo di sostituire la maestra. Lazhar viene assunto e inizia ad insegnare nella classe, dove gli alunni sono comunque molto scossi e alcuni di essi particolarmente turbati. Così Lazhar si rende conto di dover affrontare problemi particolarmente importanti dal punto di vista pedagogico e morale. Intanto anche la sua vita privata, da immigrato, non è semplice e nel regolarizarre la propria posizione racconterà di come ha perso la sua famiglia in Algeria a causa degli integralisti islamici. Girato in Canada e tratto da un'opera taetrale di Evelyne De La Chenelière, il film di Falardeau si sta rivelando un film di "lungo respiro" al botteghino, riuscendo a coniugare temi profondi con una narrazione seria, ma capace di tratti più lievi. Come sempre nei film ambientati nel mondo della scuola, troviamo il rapporto tra adulti e adolescenti, qui reso però più delicato dal fatto che Monsieur Lazhar è un un uomo di recente immigrazione e con un passato drammatico, e così mentre i bambini vengono accompagnati nel loro confronto con il trauma subito, anche per il nuovo insegnante c'è un percorso affettivo, psicologico e sociale da affrontare. Dunque in "Monsieur Lazhar" sono tanti e complessi i nodi che si intrecciano, ma ciò che emerge innanzitutto è la capacità di instaurare dei legami affettivi e la capacità di risollevarsi. Un'opera che continua a essere proposta nelle Sale della Comunità e che dà modo di riflettere sul rapporto tra allievi e insegnanti, sui temi dell'immigrazione, sull'integralismo visto anche da chi appartiene al mondo musulmano.