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Al cinema - In viaggio

di Gianfranco Rosi

Al cinema - In viaggio

Il 4 ottobre, giorno in cui si festeggia San Francesco d'Assisi, è uscito il film "In viaggio" di Gianfranco Rosi, che riporta alcuni momenti, discorsi e immagini dei viaggi di Papa Bergoglio. Dopo "Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente" di Daniele Luchetti, "Papa Francesco-Un uomo di parola" di Wim Wenders (per non citarne altri), è Gianfranco Rosi a confrontarsi con il carisma del Papa.
Il regista ha dichiarato in un'intervista: "Il film non è nato per commissione, ma è nato da me dopo il viaggio che il Papa ha fatto in Iraq. C'erano questi due momenti: il Papa a Lampedusa e il Papa in Iraq; due viaggi che corrispondevano a "Fuocammare" e "Notturno" – due film di Rosi - quindi in quel momento ho scoperto che il Papa aveva fatto tantissimi viaggi nei suoi anni di pontificato. Ho pensato allora di fare un film su questo Papa costantemente in movimento e quando l'ho proposto in Vaticano, mi hanno messo a disposizione tutto il materiale dei viaggi di Francesco, dal primo all'ultimo".
Così Gianfrano Rosi spiega la genesi di quest'opera sulla persona di Papa Bergoglio.
Con una sorta di timidezza Rosi afferma che è stata quasi un'esigenza di umiltà confrontarsi con tutto quel materiale, non suo ma girato da altri, in cui non c'era lui, ma Papa Francesco. I titoli di testa dichiarano che in 9 anni il Pontefice ha fatto 37 viaggi e visitato 59 Paesi. Il documentario parte con le immagini di Lampedusa (dove Rosi aveva girato "Fuocammare") e si conclude con il Canada, proprio poco prima del Festival di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso.
L'opera non è semplicemente un insieme di immagini attraverso vari continenti, ma è la visione da parte del regista su un uomo – il Papa - partecipe di ciò che accade nel mondo. Come possiamo immaginare si impongono i temi della solidarietà, della preoccupazione per tutte le guerre, per le povertà, la necessità del dialogo, la preghiera, la speranza. Soprattutto, ciò che emerge è proprio la grande empatia, il forte senso di vicinanza che Bergoglio trasmette a chi viene in contatto con lui.
Rosi lascia intuire tutto il lavoro di conoscenza e di coscienza che maturano in preparazione a un viaggio, alle persone che incontrerà, perfino l'ammissione di un errore.
Sicuramente alcune immagini possiamo averle viste nei telegiornali, ma finalmente vediamo la cura, la grande pazienza, la profonda tenerezza che Francesco come un buon pastore offre a chi gli si avvicina.
Insomma, come ha affermato lo stesso Rosi "man mano che montavamo il materiale mi sono reso conto come tutto corrispondeva alle parole del Papa", così anche per lo spettatore le encicliche da Laudato si' a Fratelli tutti, la misericordia di Dio, il rispetto per la dignità umana emergono in tutta la loro essenza.

Fonte: Il Cittadino
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