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Nuovo direttore al Teatro Nazionale di Genova

Davide Livermore, figura artistica e manageriale di fama internazionale

Nuovo direttore al Teatro Nazionale di Genova

Davide Livermore, figura artistica e manageriale di fama internazionale, è il nuovo Direttore del Teatro Nazionale di Genova. Unico regista insieme a Luca Ronconi ad aprire per due anni di fila la stagione della Scala (poche settimane fa con Tosca e nel 2018 con Attila), forte di un record di 70.000 biglietti venduti per Elena di Euripide all’ultimo festival di Siracusa, Livermore ha assunto l’incarico a partire dal 1° gennaio 2020, prendendo il posto di Angelo Pastore, che con il 31 dicembre 2019 era giunto alla fine del suo mandato.
«Siamo convinti che l’innesto di una personalità dello spessore di Davide Livermore sulle radici di una gloriosa tradizione come quella del Teatro di Genova permetta alla nostra struttura di essere protagonista della scena culturale internazionale, tornando a essere portavoce del teatro italiano nel mondo” dichiara Alessandro Giglio, Presidente del Teatro Nazionale di Genova.
«Si tratta di una scelta che certifica la ritrovata centralità di Genova nel panorama culturale e artistico italiano e internazionale – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – e, allo stesso tempo, è prova del fatto che il Teatro Nazionale di Genova punti sempre più in alto. Siamo di fronte a una mossa pienamente in linea con la rotta tracciata nel 2018 con l'unione tra il Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell'Archivolto, che ha dato vita a una nuova realtà, riconosciuta come Teatro Nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Con l’arrivo di Livermore, infatti – conclude Toti - la scena teatrale di Genova si candida a diventare ancora di più punto di rifermento per un pubblico sempre più vasto: il fatto che il nuovo direttore sia stato scelto per aprire, per due anni consecutivi, la stagione del teatro alla Scala conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la lungimiranza della decisione del Cda».

«In questi due anni e mezzo di amministrazione della città abbiamo dimostrato la nostra vicinanza al mondo della cultura e, in maniera particolare, a quello del teatro. L’operazione che ha dato vita al Teatro Nazionale di Genova è un esempio di ciò che vogliamo fare per l’attività teatrale in città, così come grande importanza abbiamo dato e stiamo dando al rilancio del Teatro Carlo Felice» gli fa eco il Sindaco di Genova Marco Bucci. «Siamo felici che un grande artista come Davide Livermore, che vanta un curriculum internazionale di enorme valore, abbia deciso di raccogliere questa sfida professionale e lavorare per lanciare ai massimi livelli il Teatro Nazionale di Genova».
Si tratta di una scelta di altissimo profilo– commenta l’assessore alla Cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo - Era necessario dare un’impronta netta, un’identità forte al Teatro Nazionale di Genova, e Livermore è certamente l’opzione giusta per raggiungere questi obiettivi. Per Genova, in una fase in cui in ogni ambito è necessario coraggio, la brillante presenza e l’impegno già tangibile di un artista famoso nel mondo crea ammirazione e fa bene al sistema culturale della città. «Il teatro deve andare all’attacco dell’immaginario della società, vogliamo essere pirati della bellezza” afferma Livermore. «Il teatro è strategico per lo sviluppo di una comunità, perché permette di creare ponti culturali e relazioni internazionali. Qui a Genova, in questa fase storica, metterò a disposizione tutte le mie energie per contribuire alla rinascita della città. Un obiettivo da perseguire naturalmente anche attraverso il rafforzamento delle sinergie con le altre realtà cittadine». Proseguendo il percorso iniziato dai suoi predecessori, il neo direttore immagina stagioni in cui la nuova drammaturgia abbia ampio spazio, ma dà altrettanta importanza ai classici, “storie meravigliose, che hanno affascinato la gente nei secoli, meccanismi perfetti che non hanno bisogno di riscritture”. Progetta azioni concrete per coinvolgere maggiormente le fasce di pubblico più giovani ma guarda anche alla multiculturalità del territorio genovese, in particolare alla comunità ecuadoriana. Tra le tante idee in fase di studio anche quella di inaugurare il 12 ottobre la stagione in occasione del Columbus Day. «A New York e in molte città latino-americane è una festa di importanza capitale, quale giornata migliore per l’apertura della stagione del Teatro di Genova?».
Si intensificherà la collaborazione con il Museo dell’Attore, che funzionerà come una sorta di comitato scientifico per il Teatro. La Scuola di Recitazione del Teatro di Genova, da sempre elemento fondamentale della storia del Teatro e riconosciuta come la migliore accademia del nostro Paese, sarà ulteriormente valorizzata; a livello didattico verrà posta maggiore attenzione agli aspetti musicali della recitazione e alla vocalità, cosicché possa formare professionisti sempre più preparati.
Verrà istituito il Premio Teatrale Ivo Chiesa per celebrarne il centenario della nascita; il Premio sarà consegnato ogni anno nel giorno dell’anniversario, il 22 dicembre, con una grande serata di gala nel Teatro a lui dedicato (e che da quel momento in poi si chiamerà semplicemente Teatro Ivo Chiesa, anziché Teatro della Corte Ivo Chiesa).

Fonte: Il Cittadino
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