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La Pietà di Maragliano torna a San Filippo

Terminato il restauro del gruppo scultoreo

La Pietà di Maragliano torna a San Filippo

Venerdì 22 marzo è ritornato nelle Chiesa di San Filippo Neri, in Via Lomellini, il gruppo scultoreo della Pietà, opera sublime di Anton Maria Maragliano, realizzata fra il 1710 e il 1715, un tempo pensata per essere collocata all'interno della nicchia d'altare della cappella dedicata a Santa Caterina Fieschi Adorno, nella navata sinistra.
La Pietà è stata uno dei più interessanti protagonisti della bellissima mostra intitolata ad Anton Maria Maragliano, che si è conclusa al Teatro del Falcone, a Palazzo Reale: insieme alle grandiose macchine processionali, i suggestivi Crocifissi e le dolcissime statue delle Madonne, il gruppo della Pietà è stato una delle opere di maggiore interesse della mostra. Fu scolpita dal Maragliano per essere posta all'interno della cappella che coincideva con la parte di chiesa costruita sull’antico palazzo degli Adorno, nell'esatto posto dove sorgeva la stanza nuziale di Caterina, dove il 22 marzo 1473 ebbe l’apparizione del Cristo con la Croce, ricordata dai suoi biografi come momento culminante della sua conversione al “Divino Amore”. Il gruppo veniva esposto al pubblico durante i giorni liturgici della Passione, facendo coincidere luogo e tempo nel quale la Santa ebbe la visione di Cristo sofferente.

Tale collocazione, e la conseguente esposizione per solo alcuni giorni all'anno, continuarono fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, quando la Pietà fu trasferita nella cappella di San Francesco d'Assisi, la prima a sinistra entrando in chiesa: la nuova collocazione prevede oggi di porla nella navata destra, al fine di poterla meglio apprezzare dopo il restauro finanziato dalla Compagnia di San Paolo e dalla signora Maria Lucia Cacciatore, in ricordo del suo defunto marito. Le operazioni di restauro sono durate circa un anno e hanno posto in evidenza la notevole capacità tecnica del Maragliano: le quattro statue che compongono il gruppo poggiano su piedistalli indipendenti e non sono a tutto tondo, ma sbozzate sul retro, sia per alleggerire le strutture, composte da interi tronchi pieni, sia per motivo di risparmio, tenendo conto dell'originaria collocazione nella nicchia.
Gli studiosi hanno sottolineato la vicinanza cronologica del gruppo alle sculture della cappella Squarciafico in Santa Maria delle Vigne, ultimate entro l’aprile 1713.
Il forte carattere teatrale, sottolineato da un’accentuata gestualità, gli abbondanti panneggi e una rappresentazione più aggraziata dell'evento tragico evidenziano, tuttavia, che la Pietà di San Filippo sia databile a un periodo leggermente più tardo. Possibile anche la vicinanza con il gruppo scultoreo con il Cristo deposto realizzato da Filippo Parodi per la Chiesa di San Luca, datato al 1680, mentre il volto di Gesù richiama i tanti Crocifissi scolpiti dal maestro.

Il ritorno nella Chiesa di San Filippo è stata quindi occasione per apprezzare ancora una volta l'opera di Maragliano, anche grazie agli interessanti interventi che si sono succeduti, dall'introduzione di Padre Mauro De Gioia, Preposito della Congregazione, che ha sottolineato l'alta valenza liturgica della Pietà, collegata strettamente alla visione che Santa Caterina ebbe proprio il 22 marzo, giorno nel quale si è svolta la presentazione. Il professor Daniele Sanguineti ha poi tracciato il percorso artistico del Maragliano in riferimento al gruppo di San Filippo, così felicemente inserito nella mostra intitolata al maestro, da lui curata.
La possibilità di apprezzare meglio l'opera è stata poi fornita dalle due restauratrici, Valentina Tonini e Annalisa Demelas che hanno realizzato il restauro, diretto dal dottor Franco Boggero della Soprintendenza, particolarmente laborioso per la presenza di successive ridipinture che avevano ricoperto la struttura di uno spesso strato di vernice. Significativo, infine, l'intervento del Dott. Roberto Timossi della Compagnia di San Paolo che ha ricordato quanto la Compagnia sia impegnata nel recupero delle opere d'arte nel territorio ligure e in particolare genovese: il bando la Grande Scuola del Maragliano ha permesso il recupero di significative opere del nostro territorio e la mostra a Palazzo Reale ha culminato il progetto, dando la possibilità ai tanti visitatori di potere ammirare da vicino le sculture del grande maestro Maragliano.

Fonte: Il Cittadino
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