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Il presepe storico al Santuario della Madonnetta

Costituito da un centinaio di sculture lignee o in costume d'epoca

Il presepe storico al Santuario della Madonnetta

Tutti conoscono il monumentale Presepio artistico della Madonnetta, vera attrazione per i visitatori, che accoglie un centinaio di sculture lignee o in costume d’epoca (sec. XVII-XVIII), prodotte in Genova da celebri o anonimi artisti: G.B. Gaggini, detto il Bissone (suo il gruppo della Natività), A.M. Maragliano e la sua scuola (il povero e altre figure alla Grotta), Pedevilla (corteo dei Magi), il tirolese De Scopt (vecchietti col nipote e il contratto della mucca). Nel 1977, dopo sette anni di lavoro per preparare il locale e la scenografia, il presepio è stato sistemato in modo permanente sotto la chiesa, a ridosso della cappella della Pietà. Esso è disposto in tre grandi diorami protetti. A destra l’imponente corteo dei Magi (paggi, soldati romani, arabi e mori, tre cavalli) che avanza di notte nella città di Gerusalemme e si dirige alla Grotta della Natività; al centro la città di Genova, con alcuni fra i monumenti più rappresentativi (S. Matteo, Palazzo Doria, Palazzo S. Giorgio, Torre Embriaci, Porta Siberia, Porta Pila, Porta Soprana, la Lanterna con i velieri, il quartiere di Via Madre di Dio, i portici di Sottoripa e il mercato natalizio, Salita della Madonnetta con il convento); a sinistra una tipica fattoria genovese, con stalla e doppia cucina, che sporge sul paesaggio innevato della Val Bisagno, con il ponte di S. Agata e la chiesa di S. Siro di Struppa e una frazione di Fontanegli. La progettazione è stata curata dall’Ing. Ubaldo Comola, mentre la sceneggiatura è stata ideata e realizzata da Roberto Tagliati e dalla sua équipe (E. Burlando, A. Zucconi, G. Sommariva, M. Malfatto, i coniugi Damonte, L. Dagnino). Il presepio è stato inaugurato dal Card. Giuseppe Siri il 17 dicembre 1977.
Ma il patrimonio artistico del Santuario - oltre alla bellissima architettura ottagonale della chiesa che si sviluppa su quattro piani – annovera anche una sala museale, che accoglie alcuni fra gli arredi liturgici più preziosi della chiesa (paliotti e paramenti, pianete, piviali) in tessuti e ricami dell’artigianato ligure e francese, quadri, vasi sacri, oggetti di culto, ecc.). La terza attrazione del Santuario, sconosciuta al grande pubblico, è costituita dalle S. Reliquie, provenienti in gran parte dalle catacombe romane e da lasciti privati. Esse sono disposte alle pareti della chiesa in ventisei artistici medaglioni di varia fattura, sotto le mense o nel retro degli altari, sulle intere pareti dell’altar maggiore o nel coro. Il numero complessivo delle reliquie è di oltre ventimila: un vero primato e un valore inestimabile per il Santuario. Sono un prezioso documento, non solo dell’arte genovese e italiana, ma soprattutto della fede e della pietà religiosa dei fedeli del Santuario.

Fonte: Il Cittadino
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