Comunità diocesana
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Veglia di preghiera per il Tempo del Creato

Al centro dell'incontro l'esortazione apostolica di Papa Francesco

Veglia di preghiera per il Tempo del Creato

“Laudate Deum”! Non poteva essere altrimenti! La Veglia di preghiera per il Tempo del Creato che si è svolta venerdì scorso nella Chiesa del Borghetto a Rivarolo è iniziata con un breve video di presentazione della esortazione Laudate Deum che Papa Francesco ha rivolto nel giorno di S. Francesco a tutte le persone di buona volontà per un rinnovato impegno per la cura della casa comune.
“Non abbiamo reagito abbastanza!” ha scritto il Papa ed ora siamo esortati ad aumentare impegno per una svolta che consenta di limitare i danni. Abitiamo una terra devastata e consumata dove tutti rischiamo, soprattutto se guardiamo alle generazioni future e dove già i più deboli soffrono a causa del degrado innegabile provocato dai cambiamenti climatici e dalla erosione di una politica internazionale volutamente distratta, inconcludente e sempre rivolta a quello sviluppo tecnologico, produttivo e consumistico contrario ad uno sviluppo umano integrale che tenga conto dei diritti e della dignità di ogni persona. Ma cambiare si può! Come è stato dimostrato dalle testimonianze condivise durante la veglia che hanno ripreso gli spunti essenziali proposta dal Papa nel messaggio per il tempo del creato: Stefano Rebora, per anni promotore di eventi attraverso l’esperienza di Music for peace, per parlare di pace ha cambiato strategia.
Ha iniziato a raccogliere generi essenziali e a portarli nelle terre più abbandonate. Si è collegato dal Sudan dove tra mille difficoltà sta raggiungendo i villaggi più disperati, più bisognosi di aiuti concreti. Cambiare si può!
Margherita e Daniele, sposi, musicisti hanno lasciato il mondo dello spettacolo per prendersi cura dell’ambiente; hanno avviato una piccola azienda agricola locale ( nelle vicinanze di Langasco) dimostrando che anche con poco si possono realizzare progetti di cui spesso molto si parla (la famosa filiera a km zero) ma poi ci si lascia contaminare dalla grande distri
buzione. Una attenzione alla terra e al bene sicuro delle persone, alle relazioni di prossimità. Cambiare si può!
Michela si è definita una “persona comune” come molte altre, che cerca di costruire un suo personale percorso di sostenibilità tra le mille fatiche quotidiane e le difficoltà più o meno grandi che la vita pone davanti.
Attraverso alcuni snodi, a volte drammatici come la morte di un fratello e ad incontri con diverse persone e realtà, ha capito di dover “uscire” da sè, di doversi dedicare agli altri attraverso l’impegno di accoglienza, ascolto e accompagnamento a favore delle persone, imparato nel servizio del Centro di ascolto della Caritas, fino ad arrivare all’incarico presidente nazionale VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), ONG dei Salesiani, dedicandosi ai temi della giustizia, della solidarietà e della ricerca del bene comune. Negli ultimi anni ha concentrato la propria attività di sensibilizzazione nella promozione del messaggio della Laudato si’ e degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030
delle Nazioni Unite! Ognuno ha il proprio percorso, ognuno ha il proprio pezzetto da aggiungere per il bene della casa comune.
Cambiare si può!
La veglia attraverso l’alternarsi delle testimonianze, letture dalla Laudato si, recita di salmi e i canti animati dal gruppo giovani del vicariato è stata condivisa da oltre 200 persone “convocate” dalle associazioni locali (Società operaia cattolica, Masci, Azione cattolica, Scout e altre) in collaborazione con Il Tavolo giustizia e solidarietà e Ufficio diocesano per la pastorale sociale.
A conclusione l’Arcivescovo con la sua consueta semplicità e incisività ha detto chiaramente che se si vuol cambiare è necessario “smettere di adorare se stessi” e a “considerare gli altri più importanti di me”.
Così si può cambiare se stessi e il mondo.

Fonte: Il Cittadino
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