Genova e Liguria
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Una carta per i diritti degli oceani

Un incontro all'interno del programma della The Ocean Race a Genova

Una carta per i diritti degli oceani

Un percorso a tappe che ha seguito tutto il percorso della Ocean Race, e l’ha anticipato nella sua partenza. Questo è stato il Genova Process, un processo partito dal capoluogo ligure che dove è stato pensato e si è svolto il primo di una serie di incontri - denominati Innovation Workshop- che ha visto esperti di livello internazionale lavorare con l’obiettivo di definire i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano: questi verranno presentati alle Nazioni Unite, a New York, nel settembre 2023. La mattina di martedì 27 giugno nelle ore in cui le barche stavano raggiungendo la costa ligure, all’interno dell’ocean live park si è svolto l’ultimo Ocean Race Summit di questa edizione, e nell’occasione il sindaco della città ha firmato l’adesione di Genova ai principi che saranno alla base della dichiarazione della Carta dei diritti.

«Oggi portiamo Genova nel mondo: non solo attraverso una competizione sportiva internazionale, ma anche grazie ad un lungo e impegnativo percorso che vede protagonista la protezione degli Oceani - ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci -. La ricerca scientifica e il patrimonio culturale legato al mare sono alla base del Genova Process e siamo orgogliosi che porti il nome della nostra città».

«L’Ocean Summit è iniziato a Genova nel 2018 - ha aggiunto Richard Brisius, presidente di The Ocean Race - e da allora abbiamo coinvolto centinaia di esperti e migliaia di persone. Ci sono stati i workshop del Genova Process che sono serviti a mettere nero su bianco i principi di quella che deve essere una dichiarazione universale dei diritti degli oceani. Ognuno di questi summit è stato diverso dall’altro, ma ognuno è stato fondamentale».

All’incontro ha partecipato anche l’Arcivescovo di Genova, mons. Tasca che nel suo intervento ha ribadito come l’attenzione e la cura degli oceani e in particolare dell’acqua sta a cuore alla Chiesa e al Papa: proprio nell’enciclica Laudato si’ la parola acqua è citata 40 volte. Papa Francesco «cita il termine acqua e lo fa partendo da un testo molto importante per noi in Italia che è il cantico delle creature di San Francesco d'Assisi, è la prima pagina scritta in lingua italiana». In questa pagina il santo di Assisi descrive l’acqua con quattro aggettivi: utile, umile, preziosa e casta e sono due quelli su cui si sofferma mons. Tasca. «L’acqua è preziosa perché è fonte primaria di vita e per tale ragione, da non sporcare. E poi l'acqua è umile, dice Francesco d'Assisi, perché serve la vita. Serve la vita, non solo serve alla vita».

L’arcivescovo ha concluso ribadendo il supporto della Chiesa Genovese e di tutta la Chiesa per questa attenzione necessaria agli oceani e all’acqua.

Fonte: Il Cittadino
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