Chiesa e mondo
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Erode non muore mai!

La liturgia del 28 dicembre ricorda la strage degli innocenti voluta da re Erode. Oggi, quegli innocenti li ritroviamo nella tragedia della guerra in Ucraina

Erode non muore mai!

Il Cittadino, prima come quotidiano e poi come settimanale dei cattolici genovesi, è stato presente e vigile negli anni drammatici delle due guerre mondiali: nella prima (1915-1918) si è fatto portavoce del messaggio di pace “La guerra è un’inutile strage” di Papa Benedetto XV, il genovese Giacomo della Chiesa; nel secondo conflitto mondiale (1939-1945) è stato strumento prezioso per la comunità diocesana guidata dal Cardinale Pietro Boetto, “Giusto tra le Nazioni”.

Ora siamo precipitati in una “terza guerra mondiale”, che Papa Francesco più volte ha definito “a pezzi” e della quale settimanalmente riferiamo.

Dopo oltre 70 anni di sostanziale pace, l’Europa sta di nuovo subendo un’insensata guerra con l’invasione della Russia nei territori dell’Ucraina, provocando l’uccisione di un gran numero di soldati di ambedue le parti e il massacro della popolazione locale.

Vani finora gli appelli quotidiani per il ritorno alla pace da parte di Papa Francesco, riportati quotidianamente sui mass media, il nostro compreso.

Vani gli sforzi della comunità internazionale per far cessare il conflitto.

Insistente, ma per ora infruttuosa, anche la spinta dei mezzi di comunicazione, soprattutto cattolici, per educare alla pace.

Vittime, tra le più innocenti, i bambini morti in Ucraina a centinaia e tanti in esilio con le loro madri, molti ospitati nella nostra Diocesi.

La liturgia del 28 dicembre ci ricorda la fuga della Santa Famiglia di Nazareth in Egitto per sfuggire – come racconta il Vangelo di Matteo (2,1-16) - alla Strage degli Innocenti, ordinata da re Erode con un massacro di bambini, allo scopo di uccidere Gesù.

Quella strage va oggi ripetendosi in Ucraina.

Perché Erode non muore mai!

* Direttore de Il Cittadino

Fonte: Il Cittadino
Erode non muore mai!
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