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Fai bei sogni

Fai bei sogni

'Fai bei sogni' è la storia di Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa e presenza fissa nel programma Che tempo che fa, dove al sabato ripercorre le notizie più importanti della settimana con intelligenza e ironia. E' la storia di una perdita: Gramellini, figlio unico, rimane orfano di madre a nove anni, ma intorno a questa morte gli viene confezionata dal padre e dai parenti più stretti una bugia che sarà smascherata soltanto dopo più di trent'anni. Ma è una storia anche di verità e di crescita, dell'accettazione del dolore, fino alla conquista di una vita autentica anche grazie all'amore. E' un libro drammatico, ma puntellato anche di ironia e di episodi che fanno sorridere. E' il racconto di una perdita che condiziona tutta la vita del protagonista: prima bambino e poi adulto, è tormentato da un perenne senso di inadeguatezza, di inferiorità che da grande gli provoca anche difficoltà nell’inastaurare solide relazioni sentimentali. Il rapporto con il padre non lo facilita, specie da piccolo, quando tutto sembra costruito al contrario dei suoi desideri più profondi. Il grande amore che il padre nutre per il suo unico figlio é celato dall’incapacità nel dimostrarlo e da un silenzio assoluto sulla mancanza della madre, come fosse un episodio chiuso, da dimenticare. Il dolore insomma non viene affrontato insieme, anzi viene nascosto e corredato di una bugia che inevitabilmente non può aiutare Gramellini a comprendere il punto di vista di chi gli sta accanto. Anche il destino professionale del protagonista pare inizialmente sbagliato, perché non realizza il sogno dei genitori di diventare un avvocato; negli anni invece sarà la sua forza perché proprio nella scrittura e nel talento giornalistico potrà trovare degli strumenti in più per superare il dolore. Particolarmente toccante il capitolo in cui Gramellini racconta la sua esperienza come inviato a Sarajevo durante la guerra; visitando un ospedale, vede tanti bambini ricoverati. Di fronte a lui un’immagine drammatica: le madri stanno cercando il modo di trovare un posto per i propri bimbi per volare in Inghilterra dove poter essere curati; ovviamente non c’è posto per tutti... Gramellini scorge un bimbo che invece non ha nessuno accanto. Uno degli infermieri lo informa che la guerra gli ha portato via entrambi i genitori. Salem non ha come gli altri una madre a difenderlo e a lottare perché venga messo 'in lista'. E' il giornalista quindi ad attivarsi per aiutarlo, quando rientra felice nell’ospedale per inserirlo nella ‘lista della speranza’, grazie ai documenti che gli ha procurato, trova il letto già occupato da un altro bambino. Salem non ce l'ha fatta. Un episodio che accentua ancora di più il suo senso di inadeguatezza e di ingiustizia per chi, orfano, ha meno possibilità. E' un libro sul dolore, un tema scomodo, di cui si parla poco, ma che può provocare delle fragilità e insicurezze che, se non affrontate, posso condizionare la propria vita. Per Gramellini la svolta arriva anche con l'amore, con la consapevolezza che si può donare ed essere felici con un'altra persona che riesce a prenderlo per mano e accompagnarlo nella sublimazione di questa perdita, facendogli capire che non é colpa di nessuno e che non devono esistere sensi di colpa o accuse nei confronti di una madre che ha lasciato il proprio figlio. E Gramellini alla fine, saputa la verità, riesce a capire anche il padre che, pur nella menzogna, voleva solo proteggere suo figlio; a modo suo, ma partendo sempre dall'amore, e dallo smarrimento di un dolore che inizialmente sembra non lasciare scampo.

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