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"Eccomi, ti ascolto"

La trascrizione dei commenti al Vangelo via web curati per Il Cittadino da don Gianfranco Calabrese

"Eccomi, ti ascolto"

Alla Libreria S. Paolo lo scorso venerdì 9 novembre, è stato presentato, per la collana “L’omelia nella celebrazione Eucaristica” della Elledici, il nuovo testo di don Gianfranco Calabrese “Eccomi…Ti ascolto”, alla presenza di Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare. Don Diego Gozo, direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della diocesi di Ventimiglia – San Remo, e presente come autore di un piccolo volume, “La mappa del cuore. Giro dell’anima in 70 emozioni”, affidato all’esposizione di Don Gianfranco, ha fatto la presentazione mettendone in luce, genesi, caratteristiche, potenzialità ed utilità per la pastorale. Sulla scia del successo del precedente volume incentrato sul Vangelo dell’anno B, è nato questo secondo testo per l’anno C, che inizierà il prossimo 25 novembre con la festa di Cristo Re dell’Universo, concepito e realizzato con la formula vincente del precedente e con le caratteristiche di un’omelia che raggiunge il fedele via Web attraverso il canale del Cittadino, come servizio alla Parola, ogni domenica mattina. In questo anno che la nostra diocesi dedica all’Eucaristia tale pubblicazione assume particolare valore, poiché valorizza quella parte della Messa in cui si spezza il pane della Parola prima di spezzare il Pane Eucaristico nella celebrazione di quel mistero che è la sola sorgente della vita cristiana, che è vita di fraternità, comunione, carità, annuncio di salvezza.

Con stile colloquiale l’autore commenta il Vangelo delle domeniche e delle feste perché possa servire ad una riflessione attenta e prolungata, non tanto in fase di preparazione alla Messa, quanto in fase successiva di riflessione a posteriori, durante la settimana per viverla davvero alla luce della Parola, per crescere nella fede e sentirla come fonte di gioia e luce. Ogni commento presentato, data la straordinaria ricchezza della Parola di Dio, contiene oltre a quanto essa dice, anche evocazioni di altre riflessioni che possono prendere forma in ciascuno, a seconda di come suggerisce lo Spirito. Don Gianfranco non vuol fare esegesi o dare spiegazioni teologiche e dottrinali, vuole solo far risaltare la bellezza del Vangelo, far nascere quello stupore che emerge dall’ascolto della Parola e dalla sua contemplazione. E’ una stesura fatta a pennellate per dar modo allo Spirito di introdursi e parlare ai cuori nei quali l’affresco si costruisce. Lo stile allora oltre che colloquiale diventa narrativo, evocativo, semplice ed immediato come quello del Parroco davanti ai suoi fedeli perché si incontrino con un Dio che vuole entrare in una relazione d’amore con i suoi figli e dona loro la sua Parola, da accogliere con l’aiuto della Grazia, senza dimenticare che è Dio stesso che chiama all’ascolto e che ispira ai suoi sacerdoti la sapienza per la spiegazione.

Per ogni domenica, al termine della parte esplicativa, don Calabrese inserisce un racconto breve, generalmente desunto dalle raccolte di Bruno Ferrero, o una frase significativa, o uno slogan, per mostrare come ciò che Gesù diceva può continuare ad incarnarsi nella realtà culturale, letteraria o religiosa che si dipana nella storia e che fa quindi della fede, non un vuoto orpello disincarnato, ma una forza esistenziale che sostiene l’uomo di oggi nella ricerca. Ecco allora frasi prese dai Padri del deserto, da Madre Teresa di Calcutta, dai Padri della Chiesa, da santa Teresa del Bambino Gesù, ma anche da autori contemporanei come Erri De Luca, o del passato come Romain Rolland, Niccolò Tommaseo, Confucio, da testi come il Talmud e l’Imitazione di Cristo, e altre ancora in un affascinante susseguirsi di culture che provocano il credente.

Ma la Parola si fa anche “Preghiera”, momento in cui viene restituito quanto ascoltato, riflettuto sotto il profilo della fede e anche della cultura, e viene innalzato su un piano “altro”, non da qualcuno di alto profilo o notorietà, ma da una mamma, una catechista che scrive dalla quotidianità di una fede annunciata e vissuta.

Dunque è un testo di grande respiro e di straordinaria utilità per i singoli fedeli, per i sacerdoti, per tutti gli operatori pastorali, per i gruppi liturgici, per i catechisti, non solo per la loro formazione personale, ma anche per trarre spunti per il loro servizio parrocchiale con i ragazzi o i genitori.

Fonte: Il Cittadino
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