La parola
stampa

28a domenica del Tempo Ordinario, Mc 10, 17-30

Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi

Marco ci presenta un tale, anonimo, che corre incontro a Gesù che passa lungo la via. Si tratta di una situazione ideale, generica, che si adatta bene ad ogni attualizzazione e concretizzazione. Gesù passa sempre, e in quel tale si potrebbero identificare tanti cristiani, fedeli per una vita intera, credenti che si accorgono che la vita che stanno conducendo non basta. Persone che come il tale di questo capitolo dieci dell'evangelista Marco sono oneste, e hanno osservato i comandamenti fin dall'infanzia.

Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi

Marco ci presenta un tale, anonimo, che corre incontro a Gesù che passa lungo la via. Si tratta di una situazione ideale, generica, che si adatta bene ad ogni attualizzazione e concretizzazione. Gesù passa sempre, e in quel tale si potrebbero identificare tanti cristiani, fedeli per una vita intera, credenti che si accorgono che la vita che stanno conducendo non basta. Persone che come il tale di questo capitolo dieci dell'evangelista Marco sono oneste, e hanno osservato i comandamenti fin dall'infanzia. Rispettano Dio, dandogli quello che gli spetta, rispettano il prossimo, cercando sempre di mantenere relazioni giuste verso tutti, i genitori, gli altri, le donne degli altri. La domanda che questo tale rivolte a Gesù, pertanto, non è per niente banale e scontata. 'Cosa devo fare per avere la vita eterna?' Il capitolo precedente ci parlava di un 'entrare nella vita' che veniva messo in parallelo con 'entrare nel Regno di Dio'. Il libro di Daniele collega questa espressione con la Risurrezione finale, il libro della Sapienza invece con l'immortalità dell'anima. Appare allora chiaramente che una vita intera di osservanza dei comandamenti è sperimentata dal credente come non sufficiente per entrare nella vita, nel Regno, nella vita risorta. Misurare tutto e tutti, anche Dio, con il solo metro della giustizia, rende il credente insoddisfatto. Certo ha obbedito sempre, non ha mai sgarrato. E' stato onesto e pulito, e questo è sicuramente un gran merito in questo mondo, dove l'illegalità spesso viene sbandierata come 'giustizia', confondendo molte povere persone, che pensano ancora che la giustizia (umana) sia veramente uguale per tutti, e non solo per quelli che hanno le conoscenze giuste. Una pratica di adozione, con tutti i bambini laceri, poveri, bisognosi di affetto che ci sono nel mondo, dura anni e anni di fatiche. I genitori vengono sottoposti ad interrogatori psico-analitici, esami sociologici, devono passare gironi danteschi, e soprattutto devono avere tanti soldi. Una famiglia povera e dignitosa, come quella di tanti nonni anche di onorevoli attuali, non potrebbe mai sognarsi di adottare un bimbo. Ma questa è la 'giustizia' umana, per la quale ci si scontra sempre davanti ad un muro. Anche il tale del Vangelo si accorge che non basta essere giusti di una propria giustizia, e scopre un interlocutore, lo ferma mentre passa. Gesù sicuramente ha la risposta. Gesù il Maestro 'buono', saprà sicuramente cosa devo ancora fare per acquisire il passaporto per il Regno, il biglietto di entrata per la vita, e questo prezzo siamo disposti a pagarlo. A meno che non ci si accontenti, a tutti piace vivere una vita piena di senso. Ma Gesù come sempre spiazza tutti. La sua risposta non si indirizza infatti su quello che ancora bisogna acquistare, ma indica la direzione dello spogliamento. Hai fatto tutto, e bene. Bravo! Ora però, se vuoi entrare veramente nella vita, devi spogliarti di tutto, anche di eventuali meriti o 'crediti' che credi di avere nei confronti della vita (e quindi di Dio). I discepoli veri lo hanno fatto, e lo ricordano subito al loro Maestro: 'noi abbiamo lasciato tutto per seguirti'. Gesù guarda e compie un gesto di affetto verso quel tale, credente vero ed impegnato nel rispetto della Parola del Signore. E proprio perché lo ama, gli propone la sua stessa via: 'Seguimi!' Il Figlio dell'Uomo non si è presentato infatti sulla terra con i vestiti della regalità divina, ma si è spogliato di tutto, venendo a noi come servo di tutti. Si è fatto povero con il povero, mentre noi ancora discutiamo se di povertà vera si tratti, oppure di distacco interiore, pur avendo tutto, oppure si tratti di una media borghesia da carpentiere con un proprio lavoro indipendente, non salariato. Gesù traccia la via per ogni credente che voglia farsi discepolo, invita a seguire la sua stessa via, una via di spogliazione totale da ogni 'fiducia' nelle ricchezze, qualsiasi esse siano. Possiamo infatti costruire la nostra vita sulle ricchezze materiali, certo, conti in banca e beni immobiliari, ma anche su beni come la bellezza, sfruttata per la carriera da tanti esseri umani, o l'intelligenza, messa al servizio di tanti padroni che possono pagare bene, o la forza fisica, e così via. Di tutte queste ricchezze, dice Gesù, non bisogna fidarsi. Non bisogna appoggiarsi su ciò che il mondo apprezza di più, e che apre tante porte: intelligenza, bellezza, forza, potere economico. Quel tale se ne andò triste, ed è la tristezza di coloro che non stanno staccarsi dalle false sicurezze. La ricchezza promette, ma non mantiene. La bellezza sfiorisce presto e viene dimenticata, l'intelligenza sbiadisce e sfuma, la forza fisica prima o poi decade e comunque va sostenuta chimicamente. Chi aveva puntato tutto su questi valori, vive una vita triste. Pensa di divertirsi perché crede di poter comprare tutto, anche l'accesso alla Vita, ma si scurisce in volto quando si sente dire dall'unico maestro di verità che i soldi ed eventuali meriti non comprano l'accesso alla vita risorta. Tale passaggio, l'entrata nella vita vera, risorta e redenta, è possibile solo a chi si lascia spogliare dall'amore. E' solo l'amore infatti, secondo le parole di Gesù stesso, che da senso alla rinuncia. Si riesce a non appoggiarsi sulle proprie ricchezze, e non riporre la fiducia nella propria giustizia unicamente per amore verso Gesù e la sua parola, quell'Evangelo di salvezza che ci strappa dalla schiavitù delle illusioni, e ci rende liberi, gioiosi di seguire il nostro amato Maestro sulla stessa strada scelta da Lui. Evidentemente se fosse esistita un'altra via, ce l'avrebbe indicata. A quel tale mancava una cosa sola, l'unica essenziale: accettare l'amore, lasciarsi amare dal Maestro e per amore suo lasciare tutto e seguirlo sulla via dell'amore. Ai discepoli esterrefatti da queste parole di Gesù, incomprensibili dal punto di vista umano, Gesù ribadisce il concetto, non sfumandolo per niente. 'E' difficile' entrare nel Regno con le proprie ricchezze, molto difficile, così difficile che è impossibile. Nessuno infatti, dice Gesù, può salvarsi da solo. 'Chi può salvarsi?', chiedono gli apostoli. E Gesù risponde: solo chi si apre all'azione di Dio. Dio solo salva, e chi si lascia amare e accetta di seguirlo sulla via di uno spogliamento liberante, sperimenta la gioia della salvezza, e dell'entrata in quella vita che nessuno potrà mai toglierci, la vita eterna, come eterno è solo l'amore vero.

Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento