La parola
stampa

Il Vangelo di domenica 26 maggio

SS. Trinità - Anno B

Il Vangelo di domenica 26 maggio

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 28,16-20 

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.

Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

1 - Gloria! - Oggi celebriamo tutti i doni di Dio che hanno origine e fondamento nella SS. Trinità: la vita dal Padre, la redenzione dal Figlio, la consumazione nella perfezione infinita di Dio dallo Spirito Santo. Diciamo quindi un ‘grazie’ per l’incessante e crescente rivelazione-comunicazione di vita, di verità, di amore e di unità: ‘Dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra vi fu mai cosa più grande di questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare nel fuoco’ (Deuteronomio)? L’epifania della Trinità inizia dalla creazione e si sviluppa in Abramo, Mosè e i profeti, fino a raggiungere il suo culmine con l’incarnazione del Verbo di Dio fatto uomo e con la discesa dello Spirito Santo nella santa Chiesa. Un crescendo che non finirà mai più. 

2 - La Trinità - Immergerci nel mistero di Dio aiuta enormemente per capire la natura stessa della vita. Dio è Amore: questa è la ‘natura’ della sua vita; Dio è Trinità: ecco le tre Persone che si amano perfettamente con un unico, identico, perfettissimo amore. L’infinito è la misura di Dio. Ora, l’Amore tende per natura sua a creare una triplice relazione: la paternità-maternità, la filiazione, la sponsalità; quindi genera sempre una ‘famiglia’, cioè una comunità di vita e di amore. In questi due termini: amore e famiglia, risiede tutta la chiave del mistero di amore fra le persone di una famiglia. I tre nomi delle Persone divine esprimono infatti una relazione di tipo familiare: un Papà, un Figlio, uno Spirito Santo (l’Amore comune del Padre e del Figlio). La Chiesa stessa, secondo la celebre definizione di S. Cipriano, vescovo e martire di Cartagine (anno 256), è un ‘popolo-famiglia, adunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo’. 

3 - Battesimo trinitario - L’uomo ha ricevuto un duplice battesimo nella creazione e poi nella redenzione: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza’ (Genesi) - ‘Andate e battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo’ (Vangelo). Agostino ha scoperto nella configurazione dell’anima dell’uomo un modulo trinitario: una mente che pensa (il Padre), il pensiero (figlio della mente: il Verbo), l’atto di volontà (amore: lo Spirito Santo). Lo spirito umano quindi è ad immagine e somiglianza trinitaria: una mente che pensa (il Padre), il suo pensiero (il Figlio), l’atto di volontà o amore (lo Spirito santo). Questa felice intuizione spiega la frase biblica che l’uomo è immagine di Dio perché ha uno spirito capace di conoscere e amare, ed è somiglianza di Dio Trinità perché è fatto per vivere in famiglia. Da qui ha origine la vocazione soprannaturale dell’uomo a possedere, in Gesù Cristo, la stessa vita trinitaria. Ma S. Agostino giunge a dire che ogni creatura, anche la pietra o il filo d’erba, è un ‘abbozzo’ di Trinità. Infatti ciascuna entità è esistente (frutto della vita del Padre), è modellata secondo una sua natura specifica (il pensiero del Verbo), è un dono per l’uomo (frutto dell’amore dello Spirito Santo). 

4 - La missione - Cristo affida agli apostoli la missione di portare il Vangelo a tutte le creature, battezzandole nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Si direbbe che l’annuncio evangelico consiste nel presentare già in atto la vita trinitaria sulla terra. Il battesimo inserisce l’uomo in questa vita attraverso la Chiesa. Essa è la prova suprema che Dio riunisce tutta l’umanità in una sola famiglia: la SS. Trinità. Noi, dunque, costruiamo l’unità del mondo nella misura in cui siamo nell’unità di Dio. L’unità è la proprietà migliore dell’essere perché lo rende armonioso e compatto. Agostino sintetizza così i tre aspetti dell’unità: ‘siamo una cosa sola, nell’unico Cristo, verso l’unica Trinità - unum, in uno, ad unum’. 

5 - La speranza - Essa va ben oltre la costruzione dell’unità del mondo. Il cuore umano infatti è strutturato per godere Dio eternamente, quindi è assetato di infinito. Paolo ci esorta a preparare ogni giorno il nostro spirito all’abbraccio di Dio: ‘Se siamo figli di Dio, siamo anche eredi’. La nostra eredità è proprio la SS. Trinità! S. Agostino conclude così le sue Confessioni: ‘La comprensione di questa verità quale uomo potrà darla a un uomo? Quale angelo a un uomo? Chiediamo a te, cerchiamo in te, bussiamo da te. Così otterremo, così troveremo, così ci sarà aperto’ (13,53).

Fonte: Il Cittadino
Il Vangelo di domenica 26 maggio
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento