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Il ruolo delle donne

Un convegno del CIF ha delineato il loro cammino nella storia

Il Cif ha voluto ricordare la ricorrenza del 25 novembre, Giornata Mondiale indetta dall'Onu per l'eliminazione della violenza sulle donne, con il Convegno “ Dalle Madri Costituenti alle giovani donne di oggi” che si è tenuto presso il Salone del Consiglio Metropolitano alcuni giorni fa.

Il 25 novembre non è una festa ma una ricorrenza tragica che non riguarda solo il nostro Occidente e il nostro paese ma tutto il mondo.

Noi donne del Cif ci siamo da sempre impegnate su questo fronte perchè crediamo che un'altra società sia possibile: una società che non ha paura della libertà delle donne, che riconosce a uomini e donne pari opportunità, che dà valore alla differenza, che affida ai giovani nuove responsabilità perchè nelle radici della storia e nell'impegno nel presente si costruisce il futuro.
Per questo abbiamo voluto proporre il libro di Alfredo Canavero su Maria Federici, che ha un bel sottotitolo “Impegno sociale e politico per la dignità della donna”: senza impegno sociale e politico non si costruisce nessun futuro.
Maria Federici, partigiana, madre costituente, è stata la prima Presidente Nazionale del Cif, un’associazione di “donne, credenti, cittadine” che, nella fedeltà al magistero della Chiesa, ha unito, fin dall'inizio, l'elaborazione e la proposta culturale a un servizio di volontariato come risposta alle diverse necessità dei tempi e dei territori.

Vittoria Canessa, giovane consulente in comunicazione istituzionale, ricordando un'altra madre costituente, la ligure Angela Gotelli, si domanda che cosa abbiamo ereditato da quelle grandi donne, un piccolo drappello di 21 elette contro 556 uomini, che hanno saputo, lavorando insieme e superando le differenze culturali, cambiare il nostro paese. “Siamo paglia o siamo fuoco, fuoco per cambiare, paglia per placare”.

Matteo Cosulich, ordinario di Diritto Costituzionale all'Università di Trento, riprendendo il tema della uguaglianza uomo/donna, sostiene che la Costituzione incorpora una rivoluzione promessa: impone un modello di società diverso da quello precedente ma c'è ancora molto da realizzare, in particolare per quanto riguarda la condizione femminile.

In questo senso esiste tuttora grande difficoltà nel tradurre i principi in pratica vissuta. Un aiuto, in molti casi, è venuto dalla Corte Costituzionale, perchè “la Costituzione prevale sulla legge ordinaria”: sentenza esemplare quella del 1970, detta anche “Rosa Uliva”, che aprì per la prima volta ad una donna, appunto Rosa Uliva, la strada della carriera prefettizia.
Tuttora, nonostante l'art 3 della Costituzione, le donne elette in Parlamento sono il 35%, e la parità di diritti tra lavoratori e lavoratrici è ancora formale e non solo per quanto riguarda le retribuzioni medie delle donne.
Ma è nell'ultima parte del Convegno che si entra nel vissuto delle nuove generazioni. La professoressa Laura Scursatone, docente di Storia e filosofia presso il Liceo Mazzini, ha introdotto le riflessioni e il lavoro di un nutrito gruppo di studentesse e di uno studente molto solidale con le compagne della classe 3 B Classico.
Come Cif siamo convinte che sia importante per le nuove generazioni conoscere in particolare la storia delle donne, che non è “la grande storia” delle guerre e delle conquiste ma “la piccola storia” del passaggio di saperi e di valori tra generazioni, di sviluppo di un pensiero, di alleanze, di relazioni capaci di rendere più umano il mondo.

Fonte: Il Cittadino
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