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Dal Recovery nasca occupazione giovanile

In Italia serve un piano infrastrutturale e un programma per nuovi posti di lavoro

Il Cnel nel suo Rapporto sul mercato del lavoro lancia l'allarme sui rischi legati ad una situazione che rischia di diventare esplosiva nei prossimi mesi con la fine del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione con causale Covid creando un ulteriore calo dell'occupazione, un aumento della povertà, una dispersione scolastica sempre più accentuata ed una forte crescita delle diseguaglianze. Il Cnel evidenzia: "La crisi conseguente alla pandemia ha colpito circa 12 milioni di lavoratori tra dipendenti ed autonomi, per i quali l'attività lavorativa è stata sospesa o ridotta" e il "2021 inizia con più ombre che luci ed il rischio di un aumento del sommerso e della crescita delle difficoltà di inserimento nel mercato soprattutto per giovani e donne".
Il presidente dell'Istituto Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro e dei Trasporti, ha sottolineato: "Quando l'emergenza sarà finita ci troveremo con la peggiore combinazione, in Europa e nella nostra storia repubblicana, di alto debito, bassa natalità, bassa presenza degli under 35 nel sistema produttivo italiano"; il numero dei "Neet" (le persone che non studiano, non lavorano e non sono inserite in un percorso di formazione) è destinato a subire un forte innalzamento anche a causa del rischio di dispersione scolastica e delle inevitabili frizioni sociali.
Il 31 marzo 2021 è una data che segna lo spartiacque per il mercato del lavoro in Italia con la fine della moratoria sui licenziamenti che ha frenato l'emorragia occupazionale al tempo della pandemia come ben evidenziato dal segretario aggiunto della Cisl Luigi Sbarra che ha sottolineato che "Rischiamo una bomba sociale alla fine del blocco con oltre un milione di posti di lavoro in bilico, in aggiunta ai 600mila perduti nell'ultimo anno tra contratti a termine e posizioni di lavoro autonomo". L'Europa ha espressamente previsto che gli ammortizzatori sociali siano esclusi dalle misure obbiettivo del Next generation Eu ed è quindi indispensabile, anziché continuare a calcolare quanti potranno essere i disoccupati dopo marzo, mettere in atto misure affinché non ci siano o il loro numero sia il più basso possibile ma ad oggi l'unica cosa allo studio sono solo misure tampone per prendere tempo e nascondere il problema sotto il tappeto.
Questa situazione desta grande preoccupazione in Europa ed il Commissario europeo per il Lavoro Nicolas Schmit ha ricordato: "Lo scopo del Recovery Fund è quello di supportare la ripresa e quando parliamo di Recovery stiamo parlando di creare occupazione. Mi spiego: non solo salvare posti di lavoro ma crearne di nuovi modernizzando l'economia. Riuscire ad ottenere tanti miliardi deve essere necessariamente collegato a generare lavoro".
Purtroppo la situazione sul Recovery Plan diventa ogni giorno più grave e crea in Europa una situazione di grande incertezza con un Piano di 170 pagine, che già dalle sue dimensioni appare senza senso rispetto alle 49 pagine dei tedeschi, alle 55 degli spagnoli ed alle 66 del Portogallo. L'accusa informale principale è quella di "dispersione di risorse" ed "inconsistenza degli obbiettivi" di fronte a Bruxelles che chiede che i fondi vengano utilizzati per un grande piano nazionale per importanti progetti finalizzati al rilancio ed alla ripartenza dell'economia e del paese.
L'agenzia americana Standard & Poor's, nell'abituale appuntamento di inizio anno, ha fatto il punto sull'Europa e l'Italia evidenziando i rischi che dovranno affrontare i nostri istituti di credito che nel 2021 vedranno raddoppiare i crediti deteriorati, fino a circa 200 miliardi al lordo delle rettifiche anche a causa della grande esposizione nei confronti delle Pmi, che hanno tassi di insolvenza più alti, e che ha raggiunto la cifra di 142 miliardi di euro. La situazione potrà aggravarsi quando scadranno le moratorie e verrà meno il supporto di regolatori bancari e governo in concomitanza con l'entrata in vigore a gennaio delle nuove norme europee più severe che "avranno un impatto molto forte".
Il nostro paese ha bisogno di un governo ed un parlamento che agiscano per offrire ai cittadini, ed in particolare ai giovani ed alle famiglie, un futuro e che tutte le forze politiche si impegnino insieme per disegnare un grande Piano che ci possa rendere orgogliosi in Europa lasciando che quanto accaduto con l'ultima crisi di governo resti un ricordo da dimenticare nel più breve tempo possibile per non rendersi responsabili di un gravissimo crimine nei confronti dei cittadini italiani che durante la pandemia hanno cercato con serietà e coerenza di fare la loro parte e delle generazioni future.

Fonte: Il Cittadino
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