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The Journey

The Journey

The Journey è il viaggio che Martin McGuinness, ex combattente dell’IRA deciso a trovare una soluzione politica, e il suo grande antagonista, il predicatore protestante Ian Paisley, compiono nel 2006, prima in auto poi in aereo, durante i giorni del negoziato di pace. Ufficialmente la ragione è che se due antagonisti viaggiano insieme hanno meno probabilità di incorrere in attentati terroristici. In realtà McGuinness voleva uscire da anni di conflitto e propose all’avversario un accordo per governare l’Irlanda del Nord.

Il film è una ricostruzione fantasiosa di quel viaggio senza pretese realistiche. Il regista si sofferma sulla caratterizzazione psicologica dei due personaggi, complici i bravissimi Colm Meaney e (soprattutto) Timothy Spall, abbandonando velleità cronachistiche o storiche. Ma così facendo costruisce una storia che assume un valore assoluto, quella di due acerrimi nemici, che pur con enormi difficoltà, esitazioni, esplosioni di rabbia o di lacrime, rinunciano al proprio orgoglio e alle proprie posizioni monolitiche per seguire semplicemente il buon senso. Così trovano un accordo che si rivelerà duraturo per il bene di tutti. Impossibile, allora, non pensare a The Journey come un film militante, che parla del passato per parlare al presente, che vuole lanciare un messaggio di pace e di civiltà, che sta a noi raccogliere.

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