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Il cinema amato da Papa Francesco

Il pranzo di Babette è citato nell'Amoris Laetitia

Il cinema amato da Papa Francesco

A bbiamo ricordato molte volte quanto il cinema sia stato oggetto di attenzione da parte dei diversi Pontefici. Un'attenzione che era soprattutto rivolta a far sì che il cinema fosse strumento di apostolato, come sono tutt'oggi le Sale della Comunità, sorte per una grande lungimiranza da parte del mondo cattolico nel far conoscere film di qualità, insieme alla valorizzazione della Settima Arte attraverso film legati alla spiritualità e organizzando festival a livello internazionale. Si sa che talvolta ai primi Pontefici del '900 erano riservate alcune proiezioni importanti. Per esempio, nel 1948 l'allora dirigente dell'OCIC (Organisation Catholique Internationale du Cinéma, fondata a L'Aia nel 1928) André Ruszkowski organizzò per Papa Pio XII il film di Victor Fleming "Giovanna d'Arco" con Ingrid Bergman. Sarà proprio Pio XII a scrivere nel 1955 il "Discorso sul film ideale". Ancora, Papa Roncalli vide con piacere un'opera di San Vincenzo de' Paoli. Con Bergoglio "il cinema del Papa" può essere riferito ai film che piacciono al Pontefice. Più di una volta Papa Francesco ha citato alcuni film da lui molto amati e uno fra questi è stato inserito persino nell'Enciclica "Amoris Laetitia" del 2016 e si tratta di "Il pranzo di Babette. Al Cap. 4 par. 129 si legge: "Dal momento che siamo fatti per amare, sappiamo che non esiste gioia maggiore che nel condividere un bene: «Regala e accetta regali, e divertiti» (Sir 14,16). Le gioie più intense della vita nascono quando si può procurare la felicità degli altri, in un anticipo del Cielo. Va ricordata la felice scena del film Il pranzo di Babette, dove la generosa cuoca riceve un abbraccio riconoscente e un elogio: «Come delizierai gli angeli!»." Il film del 1987 è di Gabriel Axel, tratto dal racconto omonimo di Karen Blixen. E' ambientato in Danimarca alla fine dell'Ottocento, in una piccola comunità retta da un pastore luterano che vive con le sue due figlie.
Alla loro porta bussa un giorno una donna, cattolica, giunta stremata dopo un viaggio avventuroso per sfuggire alle repressioni della Comune di Parigi. Il film è sempre stato visto in relazione alla cucina, al cibo.
Invece, come insegna proprio Papa Francesco, ciò che viene messo in risalto è la gioia derivata dall'amore fraterno e il cibo è lo strumento di condivisione. Ma non è l'unica volta che il Pontefice parla dei suoi film preferiti: durante un'omelia (per la Pasqua del 2017) ricordò "La strada" di Federico Fellini. Il film del 1954, drammatico, racconta la storia di Gelsomina (interpretata da Giulietta Masina) una ragazza di estrema fragilità e povertà, trattata sempre con prepotenza dal rozzo Zampanò. Francesco si riferisce alla famosa scena "del sassetto", dove un acrobata, detto il Matto, parla a Gelsomina dicendo: "Tutto serve a qualcosa, anche questo sassetto. Serve… e che ne so io? Se lo sapessi sarei il Padreterno che sa tutto: quando nasci, quando muori. Non lo so a cosa serve questo sasso ma a qualcosa deve servire, perché se questo sasso è inutile, allora è inutile tutto. Anche le stelle". Che Francesco si riferisca a "La strada" di Fellini trova conferma in un intervento pubblicato su "La Civiltà Cattolica"; qui la rivista dei Gesuiti cita proprio Papa Bergoglio come gesuita che ama quel film. Il Papa citò questa scena a proposito della "pietra scartata dai costruttori e divenuta testata d'angolo". "E se stiamo noi sassolini vicini a quella pietra, che è Gesù, abbiamo senso anche noi". In un'intervista a Padre Spadaro sempre su "La Civiltà Cattolica", Papa Francesco dichiara di "aver visto tutti i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Per lui uno dei più belli è "Roma città aperta" di Roberto Rossellini. E, ancora, ha dichiarato che deve ai suoi genitori la conoscenza del cinema italiano, poiché andava con loro a vedere i film quando era bambino. Tra le opere del neorealismo apprezza in particolar modo "I bambini ci guardano" di Vittorio De Sica.
In occasione dell'incontro ai rappresentanti dell'Acec – Sale della Comunità che si è svolto in Vaticano nel 2019 Papa Francesco aveva affermato che "La visione di un'opera cinematografica può aprire spiragli nell'animo umano".

Fonte: Il Cittadino
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