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Al cinema - La signora Harris va a Parigi

Regia di Anthony Fabian.

Al cinema - La signora Harris va a Parigi

Interpreti principali: Lesley Manville, Isabelle Huppert, Lambert Wilson. Durata 115 minuti.

Londra, anni Cinquanta: Ada Harris, che non ha più avuto notizie del marito dai giorni della guerra, vive facendo le pulizie presso qualche attricetta in cerca di notorietà o presso gente altolocata, che spesso si "dimentica" di pagarle il dovuto. Finché un giorno si trova ad ammirare un fantastico abito di Dior e da quel momento avrà un solo obiettivo: andare a Parigi e comprare un vestito della famosa Maison.
Il regista Anthony Fabian porta sullo schermo un romanzo di Paul Gallico, scrittore americano di origini italiane, famoso soprattutto per "L'avventura del Poseidon". Sul personaggio della signora Harris scrisse quattro libri, il primo dei quali nel 1958 e portato già sul grande schermo nel 1992 col titolo "In volo per un sogno" con Angela Lansbury. Diretto oggi da Anthony Fabian "La signora Harris va a Parigi" ha il sapore di una favola garbata, sicuramente d'altri tempi, in cui il sogno di possedere un abito di alta moda rappresenta per Ada Harris il bisogno di un riscatto dalla quotidianità fatta di continue fatiche e, soprattutto, dall'essere invisibile per tutti coloro per i quali lavora. Naturalmente non ci si aspetti un film di Ken Loach sulla disparità di classe negli anni Cinquanta, ma il film è incentrato soprattutto sul personaggio di Ada, interpretato da una bravissima e credibile Lesley Manville, capace di lasciare intravedere ogni sfumatura dei sentimenti e da una - come sempre - talentuosa Isabelle Huppert, nella parte della direttrice della Maison Dior. Appaiono invece del tutto estemporanee le citazioni da Jean Paul Sartre (a Parigi siamo in pieno esistenzialismo) su essere e apparire da parte di qualche personaggio parigino. E infatti il film non vuole essere semplicemente un inno alla moda e alla bellezza, bensì una ricerca di ciò che veramente è importante: l'onestà, la possibilità di riscatto, l'amicizia, essere riconosciuti per il proprio valore umano e non solo per la classe a cui si appartiene. Insomma, il film, pulito e ben costruito, con una scenografia accurata, lascia la sensazione di aver trascorso due ore piacevoli, in cui lo spettatore potrà immedesimarsi negli affanni, nelle delusioni e nelle gioie, in pratica nell'avventura della signora Harris.

Fonte: Il Cittadino
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